Il gruppo suonerà successi del proprio repertorio e omaggerà Fabrizio De Andrè. Questa sera in Piazza Mazzini
Tra i protagonisti della festa di Sant’Oronzo a Lecce, quest’anno ci sono anche gli Abash che, il 24 in Piazza Mazzini (inizio ore 22), proporranno un concerto in cui, oltre a suonare i loro brani più belli, eseguiranno anche i successi del cantautore genovese Fabrizio De Andrè, che hanno già omaggiato lo scorso anno con successo con il progetto “Abash suonano De Andrè”, con la partecipazione di Mario Arcari, uno dei musicisti dell’ensemble del disco “Anime Salve” e degli ultimi concerti di De Andrè. Gli Abash dal 1998, con il loro rock progressive caratterizzato da influenze etniche dal Salento al Medio Oriente e alla vicina Africa, ispirato dal sound delle più grandi band rock prog italiane e internazionali come la Pfm e i Dream Theater, rappresentano la congiunzione tra mondi e culture apparentemente lontane in un genere musicale il cui intento è quello di far confluire in un unico stile tradizioni musicali differenti; e fanno parte di quelle generazioni di musicisti di ogni gusto musicale ispirati da Fabrizio De Andrè, anche per le influenze etniche e per gli impegnativi temi trattati. L’ultimo lavoro degli Abash, “Madri Senza Terra”, è stato riproposto dall’etichetta Immaginifica, “by Aereostella” (e distribuito dalla Edel), fondata da Franz di Cioccio, leader storico della Pfm, (insieme alla moglie Iaia De Capitani), la band progressive italiana per eccellenza che ha arrangiato i brani del Faber e a suonato per lui nel suo tour alla fine degli anni Settanta. Il progetto verrà riproposto il 24 agosto in Piazza Mazzini, a Lecce, a partire dalle 22, in occasione della festa di Sant’Oronzo: gli Abash, indossando una sorta di “doppia veste”, eseguiranno sia i più bei brani del cantautore genovese che i loro maggiori successi.
Sostieni il Tacco d’Italia!
Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.
Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.
Grazie
Marilù Mastrogiovanni
------
O TRAMITE L'IBAN
IT43I0526204000CC0021181120
------
Oppure aderisci al nostro crowdfunding