Rock e socialità nella villa dei boss

La festa di Zei si terrà, a partire dalle 22, in contrada Santa Barbara, in una villa confiscata alla Sacra Corona Unita

Lo Spazio Sociale Zei chiude oggi, martedì 3 agosto, un anno di attività, di concerti (più di 40), di corsi sociali, e di tanti momenti di confronto e di incontro. E dà appuntamento all’anno prossimo con una festa aperta (l’ingresso è gratuito) in uno dei luoghi simbolo della lotta alla mafia nel Salento. La festa di Zei si terrà infatti, a partire dalle 22, sulla strada che collega S. Pietro Vernotico a Torchiarolo, in contrada Santa Barbara. Lì sorge una villa confiscata alla Sacra Corona Unita che l’associazione Libera gestisce e che per l’occasione sarà aperta per ospitare il concerto di chiusura di Zei. La scelta del luogo non è casuale, ma vuole inserirsi in un percorso che da anni Arci e Libera fanno insieme, sulle tematiche della legalità e della lotta alle mafie e che culmina annualmente nella carovana antimafia. Un' occasione per far conoscere a tanti giovani una struttura restituita a funzioni sociali e che proprio in queste settimana ospita volontari provenienti da tutta Italia impegnati nei campi di lavoro che Libera organizza su tutto il territorio nazionale. Per Zei suoneranno i “Rinoplastici” (cover band di Rino Gaetano) e “Touch me and shout” (band indie rock). La serata si concluderà con le selezioni reggae e dub di Paco Ten (lumumba records). Per raggiungere il concerto occorre percorrere la superstrada verso Lecce – Brindisi, uscire a Torre San Gennaro – S. Pietro Vernotico dopo dodici chilometri. Tenere verso S. Pietro Vernotico, superando il cavalcavia, e dopo 300 metri svoltare a sinistra (prima strada vicinale asfaltata) seguendo l'indicazione “Percorso Cicloturistico – Zona Archeologica di Valesio” Lo Spazio sociale Zei ha compiuto i cinque anni di attività a febbraio scorso. Al momento conta più di mille soci ed è uno dei circoli Arci più attivi di Puglia.

Sostieni il Tacco d’Italia!

Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.

Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.

Grazie
Marilù Mastrogiovanni

SOSTIENICI ADESSO CON PAYPAL

------

O TRAMITE L'IBAN

IT43I0526204000CC0021181120

------

Oppure aderisci al nostro crowdfunding

Leave a Comment