Costruzione di ricordi e approcci negli ambienti dello Spazio Cactus a Specchia. Tutto “A(rte) chilometro zero”. Si inaugura oggi alle ore 19
A Specchia, presso lo Spazio Cactus di Marina Forni, in piazza del Popolo 17, quattro artisti salentini espongono le loro opere nell’ambito della rassegna KM/0 “Segni d’arte a sud”. Segni, appunto, tracciati da Valentina D’Andrea, Antonio De Luca, Fernando Schiavano e Romano Sambati. La mostra, a cura di Anna Cirignola, si inaugura lunedì 2 agosto, ore 19, e resta aperta sino a venerdì 10 settembre (orari: 11-13; 18-22). Specchia, città per eccellenza dedita alla cultura e all’ecologia, accoglie nella sua piazza più bella, la straordinaria architettura dello Spazio Cactus che diventa una vetrina per valorizzare la realtà artistica di una terra che è sì periferia geografica, ma non certo culturale. Anna Cirignola spiega il concept di una collettiva nata da un’osservazione pratica. “Il Salento, mai come in questo periodo, è terra di arrivi e partenze. I visitatori giungono guidati dal desiderio di conoscere le nostre bellezze naturali e la storia delle città. Perché, dunque, escludere l’arte da questa pratica?” Marina Forni aggiunge: “Nessuno meglio degli artisti salentini avrebbe potuto far vibrare in maniera così particolare gli spazi espositivi di Cactus, una struttura ereditata dall’architettura rurale che oggi accoglie oggetti d’arte provenienti da tutto il mondo. E cogliere, di conseguenza, l’ancestralità di un luogo giocato su moduli di altezze, dove il visitatore compie un viaggio sia mentale sia fisico”. In mostra i “cieli in una scatola” di Valentina D’Andrea, teatrini di atmosfere e nuvole “a metà tra una finestra e un sipario”, come tiene a sottolineare l’artista. Si tratta di luoghi impalpabili, eppure reali, “dove si giocano le nostre sostanze fatte di gioia, dissolvenze e pillole di inutilità”, un ingrediente fondamentale nella poetica della “fantadesigner”. Lieve, evanescente come la luce, il segno grafico di Romano Sambati in “Foglie morte” e “Angelo senza Dio”, opere di pittura realizzate con tecniche miste. Sintesi di una speculazione filosofica, l’artista scava nella materia e nelle pratiche del linguaggio, concentrando la sua attenzione sullo scarto e i punti di contatto esistenti tra forma e significato. Antonio De Luca, artigiano del suono e performer, espone “Stelle”, opere modulari create dall’aggregazione di vecchi segnali stradali graffiati sulla superficie dalla ruggine. Allegorie della ciclicità del vivere, le opere rappresentano un lavoro di “coagulazione” sul territorio, le cui dinamiche sfuggono, si intersecano, mutano nuovamente correndo così il rischio di passare inosservate, anche se “a portata di mano”. Il site specific di Fernando Schiavano naviga invece sulla “Rotta della memoria”: macerie di istanti, l’installazione ripropone il tema della “Famiglia”, in un’ottica rinnovata. Nella pira purificata da una pioggia di calce in polvere, l’opera è il fantasma della civiltà contadina, il cui ricordo resta impagliato nei troni di antiche sedute. Un’articolata costruzione di ricordi, tecniche, approcci e tematiche negli ambienti dello Spazio Cactus a Specchia. Tutto “A(rte) chilometro zero”. La mostra è patrocinata dal Comune di Specchia. Sponsor tecnico: Castel di Salve, azienda vitivinicola.
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