Risponde il Prefetto di Lecce, Mario Tafaro: impossibile su materie di non esclusiva competenza comunale. Centrale a biomasse compresa
«Non si può celebrare un referendum, seppure consultivo, su materie che non sono di esclusiva competenza comunale». Sintetizzando al massimo un discorso molto più complesso, suffragato tra l’altro da pareri giurisprudenziali e circolari ministeriali, il Prefetto di Lecce, Mario Tafaro, ha risposto così al quesito posto dalla delegazione del Comune di Casarano sulla eventualità di svolgere la consultazione referendaria sulla centrale a biomasse. L’incontro, avvenuto ieri mattina in Prefettura, era stato programmato dopo una relativa delibera dell’assemblea cittadina per sentire un parere istituzionale sulla delicata questione. All’incontro erano presenti i capigruppo di tutte le forze consiliari di maggioranza e di opposizione, accompagnate dal presidente del Consiglio Comunale, Paolo Zompì, che rappresentava la sua lista (Casarano Sempre): Giampiero Marrella (Pdl), Claudio Casciaro (Centro Democratico Cristiano), Remigio Venuti (Partito Democratico), Massimo Del Genio (Insieme per Casarano), Giuseppe Panico (Io Sud), Leonardo Ciurlia (lista Ivan De Masi), Massimo Villa (Udc) e Massimo D’Aquino (Liberacittà) su delega del capogruppo Emanuele Legittimo. L’amministrazione comunale era rappresentata dal vicesindaco Francesca Fersino (Liberacittà); era presente anche il presidente della commissione consiliare “Affari istituzionali”, Giovanni Pino (lista Ivan De Masi). Alla domanda se a Casarano è possibile o meno celebrare un referendum sulla centrale a biomasse, citando diversi pronunciamenti sull’argomento referendario, tanto del Consiglio di Stato quanto del Ministro dell’Interno, il Prefetto ha ribadito l’impossibilità di celebrare un referendum su materie di non esclusiva competenza del Comune. In questo caso, come già anticipato dai lavori preparatori della commissione “Affari istituzionali”, l’argomento in questione non rientrerebbe in questa casistica. Per altro, avrebbe aggiunto il dott. Tafaro, il risultato del referendum avrebbe come conseguenza una deliberazione di Consiglio Comunale, che comunque non avrebbe titolo ad esprimersi in termini vincolanti su un argomento come quello relativo ad un insediamento produttivo. Il consigliere Casciaro ha tuttavia sottolineato che il Prefetto «ha fatto riferimento al nostro senso di responsabilità, chiedendoci se questo impianto può servire o meno alla città e di trovare, attraverso un lavoro comune, sostenuto magari da un clima più sereno, un’altra forma di rilevamento sull’argomento per capire l’opinione dei cittadini».
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