Abusi nella scuola materna, chiesto l'incidente probatorio

Sarà sentita nei prossimi giorni una delle piccole vittime molestate dall'ex bidello di Leverano

Sarà sentita in sede di incidente probatorio una delle piccole vittime di abusi sessuali compiuti da Cosimo Bruno My, il 65enne ex bidello in una scuola materna di Leverano. Le violenze sarebbero state compiute tra gennaio e aprile di quest’anno, periodo in cui My ha prestato servizio, in sostituzione di una collega assente per malattia, come collaboratore scolastico presso l’Istituto comprensivo “Leverano Polo 2” di via Turati. A far scattare le indagini, a fine marzo scorso, fu la coraggiosa denuncia di una mamma, che si rivolse ai carabinieri riferendo le confessioni ricevute da parte della piccola, che le aveva raccontato di un bidello che la palpeggiava con la scusa di assisterla. My fu arrestato, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Lecce, Antonio Del Coco, il 5 maggio scorso, dopo circa un mese di indagini. A dare una brusca accelerazione all’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Lecce, la dottoressa Stefania Mininni, furono le intercettazioni ambientali e le riprese video realizzate all’interno della scuola. L’uomo, con il pretesto di assistere le bimbe durante l’espletamento dei bisogni fisiologici, le avrebbe accompagnate nei bagni per compiere furtivamente le violenze e gli atti sessuali. Nei prossimi giorni la testimonianza di una delle bimbe molestate (tutte tra i 3 e i 5 anni) sarà dunque raccolta in fase di incidente probatorio e acquisita agli atti. Un’esigenza derivante dal fatto di tutelare quanto più possibile la piccola vittima e al tempo stesso trovare ulteriori riscontri all’attività investigativa. Le dichiarazioni della bimba potrebbero, infatti, aggravare la posizione di My, il quale ha già reso parziale confessione in sede di interrogatorio di garanzia, ammettendo diversi episodi di abusi. In particolare l’uomo avrebbe fatto riferimento proprio alla bimba al centro della richiesta di incidente probatorio dell’accusa, chiamandola per nome e descrivendola in un certo senso come la sua “preferita”. La versione del bidello sarebbe però nettamente in contrasto con quella della vittima, che avrebbe riferito di molestie ben più gravi e invasive da quelle descritte dall’indagato. Nei giorni scorsi sono state inoltre depositate in Procura alcune dichiarazioni dei genitori dei bambini della scuola materna di Leverano, che hanno formato un comitato spontaneo rappresentato dall’avvocato Francesca Conte.

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