L’uomo è stato segnalato da alcuni operai che lo avevano visto arrivare a bordo di un motocarro, presso la zona industriale di Presicce
I Carabinieri della Stazione di Presicce hanno arrestato Vittorio Carangelo, un 46enne di Ruffano già noto per tentato furto aggravato. Da alcuni giorni ai militari era stato segnalato un soggetto che, a bordo di un ciclomotore o di un motocarro di colore blu, si recava all’interno del muro di cinta di uno stabilimento della Zona Industriale di Presicce e, dopo aver accumulato del materiale ferroso ed elettrico, lo asportava. Alle ore 13 circa del 19 luglio, l’uomo è stato nuovamente segnalato da alcuni operai che lo avevano visto arrivare a bordo del motocarro blu. Sul posto sono giunti sul posto per un controllo il Comandante della Stazione Carabinieri di Presicce assieme al suo vice ed un altro militare di quel Reparto che hanno sentito provenire, dall’interno del capannone, un forte rumore provocato da un martello che picchiava violentemente contro superfici metalliche. I militari si sono appostati per poter avere il controllo visivo dell’intera struttura e, dopo circa mezz’ora di attesa, durante la quale il rumore del martello si interrompeva per poi riprendere, un uomo, perfettamente corrispondente alla descrizione fatta da chi lo aveva segnalato, è uscito dal capannone con un carrello manuale sul quale aveva posizionato parte del materiale appena smontato ed asportato. Dopo essersi avvicinato al muro di cinta, l’uomo aveva lanciato sulla strada parte della refurtiva, quella più leggera, quindi aveva scavalcato la recinzione tenendo in mano un secchio di plastica bianca. Terminata tale operazione si era avvicinato al proprio motocarro e, dopo aver poggiato il secchio di plastica nel cassone, aveva messo in moto il veicolo per avvicinarlo al materiale asportato. Ma i Carabinieri lo hanno raggiunto e bloccato. Alla vista dei militari Caarangelo non si è scomposto ed ha sostenuto che stava caricando materiale ferroso che aveva notato abbandonato sul ciglio della strada. Anche la presenza di numerosi attrezzi da lavoro e da scasso all’interno del secchio di plastica erano, a detta di CAarangelo, una spiegazione assolutamente logica. Entrati a loro volta all’interno dello stabilimento industriale, i Carabinieri hanno accertato che l’uomo, dopo aver forzato il lucchetto di una delle porte del capannone, aveva smontato due motori elettrici trifase, due quadri elettrici, quattro radiatori per raffreddamento ed altro materiale ferroso. Per trasportare il materiale all’esterno della struttura, Carangelo aveva forzato un’altra porta e quindi, utilizzando il carrello manuale, aveva iniziato ad accatastare la refurtiva nei pressi del muro di cinta per poterla caricare più agevolmente sul proprio motocarro. Prova di quanto avvenuto era costituita, fra le altre cose, dalla presenza all’interno dello stabilimento, di una pinza a pappagallo e una tronchesina utilizzate per smontare le attrezzature e forzare le porte del capannone. In totale la refurtiva asportata aveva un valore di oltre cinquemila euro ottenibili rivendendo i motori elettrici ed i radiatori per raffreddamento nonché il materiale ferroso a peso. Accompagnato in caserma, Carangelo è stato dichiarato in arresto per tentato furto aggravato mentre la refurtiva è stata restituita all’avente diritto. Di quanto avvenuto è stata data notizia al Pm di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce, dott.ssa Rizzo, la quale ha disposto il trasferimento di Carangelo presso la Casa Circondariale “Borgo San Nicola” di Lecce dove l’uomo, al termine delle formalità di rito, è stato portato dai Carabinieri di Presicce.
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