Sinistra Ecologia e Libertà chiede una soluzione alternativa e condivisa dagli inquilini della struttura
Prima risposta positiva all’appello lanciato alcuni giorni fa dai 150 soci del “Centro Aperto per Anziani”. Con una nota datata sabato scorso, il circolo cittadino “Peppino Impastato” del movimento “Sinistra, ecologia e libertà” annuncia la sua disponibilità, “senza nessun problema”, a un confronto pubblico sulla vicenda del trasferimento della sede del centro. “Da tempo – si legge nella nota di Sel – abbiamo espresso la nostra più totale solidarietà a queste persone, che potrebbero essere tranquillamente i nostri nonni. Da mesi chiediamo una soluzione alternativa al trasloco, un maggiore coinvolgimento degli stessi ospiti del Centro Anziani per quella che potrà essere una soluzione decorosa e dignitosa: quello che non è questa che sembra una decisione irrevocabile dell’amministrazione”. “Lo diciamo a chiare lettere – conclude Sel – noi saremo sempre al fianco di questi “vecchietti”, che tanto hanno da insegnare. Certamente non potranno insegnare marketing o strategia politica; ma cultura, solidarietà e storia quello sì, senza alcun dubbio”. Le “teste d’argento” del Centro Anziani, con una lettera spedita l’altra settimana, hanno invitato tutte le forze politiche presenti in Consiglio Comunale e sul territorio, di ogni colore, a inserire la loro vicenda nelle rispettive agende politiche. Rivolgendosi ai partiti, gli anziani li sollecitano a dare l’esempio “di come la politica sia vicina ai bisogni dei cittadini; dicano una parola su questa situazione che ci fa sentire offesi e umiliati”. Il trasloco del centro, da vico Araldo (piano terra del Municipio) in un locale di palazzo Capozza, è stato deciso dall’amministrazione comunale per motivi logistici. Il governo cittadino, infatti, ha l’esigenza di trovare una sistemazione agli uffici dei Servizi Sociali, rimasti senza sede. La soluzione prospettata da Palazzo dei Domenicani è stata bocciata dagli anziani perché la ritengono inadeguata ai loro bisogni. Le “teste d’argento”, intanto, aspettano un segnale dalle altre forze politiche. 11 luglio 2010 – Dal Centro Anziani una lettera per il sindaco De Masi Le “teste d’argento” non mollano. I 150 utilizzatori del “Centro Anziani”, da alcune settimane in agitazione per il ventilato trasferimento dalla loro storica sede, l’altro ieri hanno scritto una lettera al sindaco, Ivan De Masi, e ai responsabili politici di tutte le forze politiche rappresentate a Casarano, sia di maggioranza che di opposizione, affinché affrontino pubblicamente la loro questione. In sostanza lanciano un appello per aggiornare l’agenda politica, chiedendo che il problema del trasferimento del “Centro Anziani” diventi oggetto del dibattito politico delle prossime settimane. La lettera si apre con la richiesta di condivisione con la cittadinanza della “grave situazione cui versa il 'Centro Anziani', da quando l’Amministrazione cittadina più volte, anche a mezzo stampa, ha fatto intendere che a breve i locali dove oggi siamo ospitati dovranno essere rimessi nella disponibilità del Comune. Questa decisione – secondo i soci-anziani – è dettata da mere leggi di mercato che a hanno a che vedere con la politica che si dovrebbe occupare delle fasce deboli. Certamente, la ragione economica deve avere una rilevanza importante, ma se questo vuol dire calpestare i diritti e le necessità di chi oggi, sul viale del tramonto, chiede solo di sentirsi ancora utile, vivo ed apprezzato, allora questa non è la società per cui ci siamo battuti in questi anni”. Da qui l’appello alle forze politiche per affrontare pubblicamente la questione. “Diano esempio – conclude la lettera – di come la politica sia vicina ai bisogni dei cittadini; dicano una parola su questa situazione che ci fa sentire offesi e umiliati”. Queste, in versione formale e ufficiale, le considerazioni delle 'teste d’argento' che cambiano di tono se li affronti personalmente. “Quello che William Ingrosso ha costruito, Ivan De Masi lo sta distruggendo – sostiene Giuseppe Internò, considerato il portavoce del centro – manda qua gente che parla per ore e dall’alto della loro arroganza sono convinti di prenderci in giro”. “Noi non siamo gente per una sola stagione – conclude Internò, spiegando il senso dell’appello ai partiti – non siamo disponibili solo quando ci vengono a chiedere il voto. Siamo in 150, uniti e compatti, e andremo fino in fondo”. La sede dell’attuale “Centro Anziani” in vico Araldo (al piano terra del Municipio) è destinata ad ospitare gli uffici dei Servizi Sociali. Agli anziani è stato proposto un locale di palazzo Capozza, in piazza Indipendenza, che lo hanno definito “inadeguato”.
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