Il salentino ha ideato la linea di gioielli “Neografie”. Che oggi sfilano a Roma per la nuova collezione
Ragazze belle, dannate e pericolose, con il gusto della provocazione. Ribelli e rivoluzionarie. Contemporanee guerriere, calcano impavide il red carpet del mondo. Sono le figlie della globalizzazione e della società multietnica, giocano in un melting pot di culture, tradizioni, religioni. Sono le IT Girl invitate a Palazzo al gran ballo del mondo di Gattinoni, le protagoniste della collezione Haute Couture Autunno-Inverno 2010-2011 di Guillermo Mariotto, direttore creativo della Maison. Oggi alle ore 21.30, nella splendida cornice del Casino dell’Aurora di Palazzo Pallavicini, sfileranno abiti di un preziosismo inebriante come nella migliore tradizione della couture. Sperimentazioni tessili concepite al computer, materiali innovativi come gli intrecci di fili di platino che si trasformano in giacche-armatura, si indossano con pantaloni scultura in gazar di seta. Ricordano gli antichi guerrieri Samurai. Oltre duemilacinquecento ore di lavorazione. Totem di ispirazione tribale foggiano invece, seducenti petite robe ricamate con più di un milione di micro paillettes. Mai banali, le IT Girl di Gattinoni, amano gli eccessi e sotto il vestito a. Solo sandali in camoscio e calze lavorate a rilievo, con ricami che ricordano i tatuaggi all’henné. Viaggiatrici instancabili, indossano spavalde il free writing, un gioiello esteso orecchino-anello, che inneggia alla libertà di scrivere ciò che si ascolta, creato da Gianni De Benedittis di futuroRemoto, che ha disegnato l’intera linea di gioielli, Neografie, che accompagnerà la collezione Gattinoni. Ma la più ribelle delle IT Girl Gattinoni provoca e denuncia. Indossa un candido abito stampato con pagine di giornali e ostenta un bavaglio che inneggia alla libertà di stampa. Al dito l’anello metro, realizzato da Gianni De Benettis con cinque carati di diamanti e scelto da Guillermo Mariotto come simbolo di evoluzione e di aspirazione alla crescita, nell’ampia libertà di espressione. “E' il mio modo – dichiara Mariotto – di inneggiare alla libertà di stampa”.