La legge impone un sistema di etichettatura obbligatoria dei prodotti finiti nel tessile, pelletteria e calzaturiero
Il Parlamento ha approvato il disegno di legge Reguzzoni-Versace-Calearo, che risponde alle pressanti istanze dei settori TAC di ottenere una protezione speciale che valorizzi la fabbricazione in Italia di prodotti di qualità, esposti alla concorrenza a basso costo dei paesi in via di sviluppo anche a prescindere dalla contraffazione. La nuova legge impone un sistema di etichettatura obbligatoria dei prodotti finiti nel tessile, pelletteria e calzaturiero che ne evidenzi l’origine quanto a ciascuna fase di lavorazione e assicuri la tracciabilità dei prodotti, secondo modalità che saranno precisate in futuri decreti attuativi. Dall’altro lato la legge riserva l’indicazione Made in Italy per i prodotti finiti nel tessile, abbigliamento, calzaturiero e divani, a quei prodotti in cui sono realizzate da noi almeno due fasi qualificanti della lavorazione, precisate nella legge in relazione a ciascun settore. Da notare che la marcatura non è obbligatoria, ma se il produttore vuole utilizzarla queste sono le condizioni. Il Made in Italy ha finalmente una sua tutela, anche se l’entrata in vigore della legge è stata fatta slittare al 1° ottobre per dar tempo alla Commissione di Bruxelles di esprimersi sulla compatibilità della legge con la normativa europea.
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