La violenza sarebbe stata compiuta nella notte tra il 9 e il 10 agosto 2008 nella zona universitaria di Bologna. Il più grande dei due è stato condannato a 3 anni, l'altro rinviato a giudizio
Si è conclusa con un rinvio a giudizio e una condanna a tre anni l’udienza preliminare e il giudizio immediato per due giovani pugliesi accusati dello stupro di una ragazzina allora quattordicenne, avvenuto nella notte tra il 9 e il 10 agosto 2008 nella zona universitaria di Bologna. Il Gup del Tribunale di Bologna, Marinella De Simone, ha deciso il rinvio a giudizio per un ventunenne di Lecce ed ha invece condannato il suo amico, anche lui leccese, di 22. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a cinque anni. Secondo la ricostruzione dei fatti i due avrebbero fatto ubriacare la ragazzina prima di approfittarne. I due furono rintracciati dai carabinieri ancora in zona poco dopo la denuncia della vittima. Dopo essere stati rintracciati dai militari i due presunti aggressori si difesero sostenendo che la quattordicenne era consenziente. Assai diversa la tesi dalla ragazzina, raccolta in una dettagliata denuncia. Una versione sostenuta anche da un'amica, di un paio di anni più grande, con cui era uscita, secondo cui si trattò di una vera e propria violenza sessuale. Le due amiche incontrarono i due leccesi in zona universitaria. Entrarono in un primo locale, dove i due maggiorenni offrirono loro dei superalcolici. Poi andarono in un altro locale, dove continuarono a bere. Quindi il ritorno nel primo locale, con altre bevute. La violenza si sarebbe consumata nei giardinetti del “Guasto”. L'amica era poco distante e stava parlando con un altro ragazzo. Anche lei era molto ubriaca. Riferì di aver sentito dei lamenti. Fu poi il ragazzo che parlava con lei a trovare la quattordicenne accasciata e sporca di vomito e a chiamare i carabinieri. I titolari di uno dei bar vennero denunciati per aver somministrato bevande a minori.