Sono sette i medici dal “Fazzi” di Lecce indagati per il decesso di Luigi Giannone, nella notte tra giovedì e venerdì scorsi
Sono sette i medici indagati per la morte di Luigi Giannone, 64enne originario di Merine, avvenuta nella notte tra giovedì e venerdì scorso presso l’ospedale Vito Fazzi di Lecce. Un atto dovuto quello a firma del sostituto procuratore Giovanni Gagliotta, che vuole fare luce su questa morte sospetta. Gli indagati sono medici del pronto soccorso, anestesisti, radiologi e rianimatori. Il pubblico ministero ha inoltre disposto l’autopsia sul corpo dell’uomo, per stabilire se vi siano state omissioni o colpe nella condotta del personale medico. L’esame autoptico è stato affidato al medico legale Roberto Vaglio, il cui lavoro è stato affiancato dai colleghi Franco Faggiano ed Alberto Tortorella, nominati rispettivamente dalla famiglia dell’uomo deceduto e dagli indagati. Secondo la ricostruzione dei fatti Giannone si sarebbe recato per due volte presso il pronto soccorso del Fazzi lamentando forti dolori al petto. Nella prima visita, avvenuta due giorni prima del decesso, non sarebbe stata riscontrata, però, alcuna patologia e l’uomo sarebbe stato dimesso. Nel secondo caso, invece, i medici avrebbero sottoposto l’uomo ad una Tac. Un esame cui il cuore del paziente non avrebbe retto. Nella denuncia presentata dai familiari, si rileva come non si sarebbe dovuto procedere ad una Tac con il cosiddetto “agente di contrasto”, visti i problemi cardiaci pregressi dell’uomo, sottoposto ad un doppio by-pass. Sarà ora il lavoro degli inquirenti a far luce sulla vicenda.
Sostieni il Tacco d’Italia!
Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.
Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.
Grazie
Marilù Mastrogiovanni
------
O TRAMITE L'IBAN
IT43I0526204000CC0021181120
------
Oppure aderisci al nostro crowdfunding