GUARDA I VIDEO. Si è aperta a Lecce lo scorso giovedì la prima Conferenza regionale itinerante “Donne e lavoro: una sfida per la Puglia”
Nasce a Lecce la “generazione del doppio sì”. E dalla capitale del barocco, toccherà tutte le città capoluogo pugliesi, per concludere la riflessione nell’ottobre prossimo e produrre un vero e proprio “Piano regionale per l’occupazione femminile”. Tale Piano sarà la traccia che l’assessorato regionale al Welfare di Elena Gentile, seguirà nella progettazione degli interventi a favore del lavoro delle donne. La Conferenza regionale “Donne e lavoro: una sfida per la Puglia” è un’iniziativa voluta dalla Gentile e da Serenella Molendini, consigliera di parità regionale, che proprio da Lecce lanciano la loro sfida per affrontare la crisi economica che sta mettendo in piedi l’Italia e soprattutto le regioni del Sud: creare le condizioni per far lavorare di più e meglio le donne, numericamente superiori agli uomini, significa dare un secondo reddito alle famiglie, rendere più efficienti i servizi di cura per anziani e bambini, creare un indotto nel settore del terziario in genere, garantire maggiore stabilità sociale. Sembra scontato invece non lo è. Perché sembra che su questo siano tutti d’accordo, tranne poi farsi contraddire dai numeri. “Emma Marcegaglia – ha ricordato la Molendini – ha perfino quantificato il vantaggio in termini di crescita economica derivante da una maggiore occupazione femminile: +7% del Pil, se le donne lavorassero con la media Ue”. Tuttavia non si crede fino in fondo in questo assioma tanto da ricercare “un rovesciamento radicale del modello economico lavorativo imperante, basato sulla netta separazione tra il mondo del lavoro e quello della famiglia”, dice la Molendini. La “generazione del doppio si”, invece, vuole andare al di là della semplice conciliazione tra lavoro e famiglia e vuole dire “si” al lavoro garantito e “si” ai figli, cercando per le donne e per gli uomini un nuovo modello socio-economico più equo ed inclusivo. Una vera e propria politica economica di genere, quella su cui da ieri sono chiamate a lavorare insieme istituzioni, sindacati, Università, associazioni, imprese, per dare un’inversione di tendenza alle statistiche, sempre più negative: il tasso di occupazione maschile (60,8%) in provincia di Lecce supera del doppio quello femminile (31,1%), mentre nel resto della Regione il divario si attenua. In provincia di Lecce le donne disoccupate sono il doppio degli uomini (20,2% contro l’11,9%) mentre in Puglia il tasso di disoccupazione scende al 15,8% per le donne e al 9,4% per gli uomini (fonte: Istat). Ma è sulle dimissioni volontarie dal lavoro successivamente alla prima gravidanza che bisogna riflettere. Lo scorso anno sono state 666 le donne che in Puglia hanno scelto di dimettersi dopo il primo bambino; 173 quelle che l’hanno fatto in provincia di Lecce, che risulta al secondo posto dopo Bari. Il “doppio sì”, sembra ancora di là da venire. // Gentile: “Per uscire dalla crisi, ripartiamo dal lavoro delle donne”
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