Processo Colitti jr: la difesa chiama 83 testimoni

Sono ben 83, tra testimoni e consulenti tecnici, le persone che la difesa di Vittorio Luigi Colitti, rappresentata dagli avvocati Francesca Conte e Roberto Bray, ha chiesto di poter citare nel processo che si aprirà il prossimo 12 maggio dinanzi al Tribunale per i minorenni di Lecce. Colitti junior è accusato, in concorso con il nonno Vittorio, dell’omicidio di Peppino Basile, il consigliere dell’Italia dei Valori assassinato ad Ugento la notte tra il 14 e il 15 giugno del 2008. Una lunga lista quella presentata dagli avvocati dell’imputato, in cui compaiono molti dei vicini di casa sia della vittima sia dei presunti assassini. Una scelta dettata dal preciso intento di dimostrare l’insussistenza del movente sostenuto dall’accusa, ovverosia i cattivi rapporti e i presunti screzi intercorsi tra l’ex consigliere Idv e i Colitti. La difesa vuol fare poi emergere, attraverso le testimonianze di tutta una serie di persone legate a Basile, la presenza di eventuali altre piste che potrebbero essere alla base dell’omicidio. Ad esempio attraverso le dichiarazioni che Peppino Basile avrebbe fatto ad un amico un mese prima di essere ucciso, raccontandogli “che da lì a poco sarebbe scoppiato uno scandalo, qualcosa di clamoroso”, riferendosi a grossi interessi di natura politico e amministrativa. E ancora che “poco prima di essere ucciso, per la prima volta”, Basile avrebbe fatto capire “che era a conoscenza di gravi illeciti”, e che pertanto non voleva coinvolgere una persona a lui cara in situazioni ad alto rischio. I testi dovranno poi riferire delle campagne condotte negli anni di militanza politica dalla vittima e mirate a dimostrare una “gestione privata della cosa pubblica, parlando di “inciuci” e di “presa in giro” dei cittadini-elettori, ai quali si prometteva tanto e poi non si dava a oppure venivano, a suo dire, presi in giro con la realizzazione di progetti,non sempre legittimi, possibili soltanto per gli “amici degli amici”, “compagni di merenda” ecc. e non per altri”. In particolar modo riferendosi a “un impianto fotovoltaico”, “all’istituzione del “Parco Litorale-Ugento” in zona paesaggisticamente protetta, dove lui per il progetto vedeva speculazione di determinati imprenditori; o alla costruzione dell’ecomostro denominato Orex anche questo progettato in zona paesaggisticamente protetta” e alla discarica di “Burgesi”. Fondamentale, per i legali di Colittti, saranno anche le testimonianze dei consulenti. La dottoressa Laura Volpini, psicologa forense, psicoterapeuta e docente di psicologia giuridica presso l’Università di Roma “La Sapienza”, riferirà sull’attendibilità delle dichiarazioni della piccola testimone dell’accusa. Un’attendibilità inficiata, secondo la consulente, da una serie di elementi riscontrabili in dottrina e che dimostrerebbero la mancata applicazione delle regole di norma utilizzate nell’ascolto dei minori. Toccherà poi agli altri due consulenti, l’ex comandante dei Ris di Parma, Luciano Garofano, e il dottor Enrico Risso, medico legale, ricostruire la dinamica dell’omicidio sulla scorta dei sopralluoghi e dei rilievi effettuati sulla scena del crimine. Un altro aspetto sostanziale, per l’avvocato Conte, per dimostrare l’innocenza dei Colitti.

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