Un secondo volantino con minacce ai politici è stato rinvenuto, dietro segnalazione telefonica, in un cassonetto a Lecce. Firmato: “Brigate meridionali per la liberazione dell’Italia”
Le “Brigate meridionali per la liberazione dell’Italia” si sono rifatte vive. E con le stesse modalità della settimana scorsa. Ovvero lasciando in un cassonetto della spazzatura un volantino contenente frasi minatorie rivolte ai politici e poi telefonando per dare indicazioni su come trovarlo. L’altra volta, nel cassonetto di piazza Capece a Maglie; stavolta in uno vicino alla chiesa di San Lazzaro a Lecce. Ieri è toccato alla redazione di “Nuovo Quotidiano di Puglia” (l'altro ieri pomeriggio una segnalaizone simile era arriva a “Canale 8”) ricevere la telefonata. L’accento di uomo barese di una certa età trapiantato a Lecce era lo stesso. E, una volta rinvenuto il volantino, è stato possibile appurare somiglianze anche nella grafia, nella sintassi e perfino nei tanti errori grammaticali. “Bin Laden ha i kalashnikov noi abbiamo i cecchini”; questo il testo del volantino, che segue al sollecito alla classe politica di lasciare l’Italia nelle sole mani di Gianfranco Fini. Un invito rivolto a tutti i politici senza distinzione di schieramento: Silvio Berlusconi, Ignazio La Russa, Giulio Tremonti, Raffaele Fitto, che era già stato oggetto del precedente messaggio assieme allo zio Fitto e ad altri familiari, Nichi Vendola, Massimo D’Alema ed Antonio Di Pietro. Nulla di preoccupante, dicono gli inquirenti. Solo il fatto che chi ha agito finora, potrebbe prenderci gusto e farsi vivo a breve.