Discarica di Corigliano, la Regione si oppone al ricorso delle associazioni

Insorge il Coordinamento civico per la tutela della salute e del territorio: “Vendola ci ha tradito”

Nuovi sviluppi sul caso della discarica di servizio in corso di realizzazione a Corigliano d'Otranto, proprio sulla falda acquifera che alimenta i pozzi dell'Acquedotto pugliese. A fianco del consorzio Cogeam, di cui è capofila la presidente di Confindustria Marcegaglia, anche la Regione Puglia si è costituita in giudizio davanti al Tar di Lecce nella prima udienza del 14 aprile scorso contro il ricorso presentato dai cittadini e i Comuni di Soleto, Melpignano, Castrignano dei Greci, Zollino e Corigliano d’Otranto. La notizia ha scatenato pesanti reazione da parte delle decine di associazioni ambientaliste riunite nel Coordinamento civico per la tutela della salute e del territorio. “La Regione Puglia – sostiene il portavoce del Coordinamento Oreste Caroppo – avrebbe potuto rimettersi al giudizio dei giudici affinchè la verità giuridica e scientifica fosse ristabilita in tutta quest’assurda faccenda, invece proprio il Presidente che si fregia di essere più vicino al popolo si pone apertamente contro la sua gente che tenta di combattere le ingiustizie e la burocrazia con i pochi mezzi che ha”. “La legge di tutela delle acque, firmata da Vendola alla fine 2009 – aggiunge Caroppo – non tutela per a, paradossalmente, l’unica grande falda acquifera del Salento, che ha in Corigliano d’Otranto il punto di estrazione geologicamente più importante, utilizzato dall’ Acquedotto Pugliese. La legislazione nazionale ed europea vietano l’apertura di discariche sulle falde acquifere, mentre La Regione Puglia ha varato una legge-truffa in quanto permette la folle costruzione della discarica di Corigliano in deroga a questo sacrosanto principio comprensibile a tutte le persone di buon senso”. Per le associazioni “Non è più l’ora dei rimpalli delle responsabilità tra Vendola e Fitto per la follia che si sta consumando a Corigliano e che sarà presto o tardi fatale per la salubrità del territorio e delle sue genti”. Come non osservare che è stato Vendola, che negli ultimi 5 anni ha posto in essere tutti quei necessari passaggi formali per giungere a questo tragico punto pur inaugurato da Fitto. Vendola poteva ben opporsi a tutta questa follia, invece, è stato Vendola a firmare il decreto commissariale del 31 Gennaio 2007 che individua l’area della falda di Corigliano come sede di discarica e tutti gli atti successivi”. Secondo le associazioni, dunque, la costituzione della Regione Puglia in giudizio contro i cittadini sul caso Corigliano “è la risposta più chiara a tutte le richieste di aiuto rivolte con molta speranza al presidente Vendola, che a questo punto sembra porsi in dura contrapposizione rispetto alle istanze territoriali portate avanti con coraggio dagli stessi cittadini”. Quindi annunciano battaglia legale: “Andremo fino in fondo per amore della Verità, della Legalità e delle Vita, e giocheremo tutta la partita fino all’ultimo minuto a questo punto anche contro Vendola che si è messo dalla parte degli interessi industriali”.

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