Biomasse Casarano: Lilt scrive a Vendola ed Assennato

Giuseppe Serravezza, presidente della Lilt Lecce, ha chiesto a Vendola e ad Assennato di non autorizzare impianti inquinanti

La Lilt (lega contro i tumori) di Lecce ha inviato una lettera a Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia, ed a Giorgio Assennato, direttore Arpa, per chiedere di ridurre le emissioni industriali nocive. La riportiamo di seguito in versione originale. LETTERA APERTA In Puglia è urgente ridurre le emissioni industriali nocive, e non aumentarle, autorizzando decine di progetti di centrali a biomassa ! Egr. On. Nichi Vendola Presidente Regione Puglia Lungomare N. Sauro, 33 70121 B A R I Egr. Prof. Giorgio Assennato Direttore Generale ARPA Puglia Corso Trieste, 27 70126 B A R I e, p.c. , Agli Organi di Informazione Come è noto, la Commissione Europea per l’Ambiente ha richiamato a più riprese il nostro Paese a ridurre le emissioni inquinanti (soprattutto CO2) di oltre il 13% entro il 2012, pena la comminazione di multe che oscillano tra gli 8 e i 12 miliardi di euro. La Regione Puglia, in proposito, ha una grave responsabilità, perché, in base ai dati INES (cfr. il recente documento “Le emissioni industriali in Puglia – Rapporto sulle emissioni in atmosfera dei complessi IPPC”, a cura dell’ARPA Puglia – http://www.arpa.puglia.it/uploaddocumenti/EMISSIONI%20%20IN%20PUGLIA%20.pdf) risulta detenere in Italia il triste primato in ordine all’emissione in atmosfera di CO2 , diossina, IPA, ossidi di azoto, benzene, ossidi di zolfo, monossido di carbonio e PM. E’ noto, d’altro canto, come nel Salento ed, in generale, in Puglia, siano all’ordine del giorno ed oggetto di un intenso, appassionato e partecipato dibattito, numerose richieste di impianti per la produzione di energia da pretese “fonti rinnovabili”. In particolare, chi ha progettato centrali elettriche alimentate a biomasse (nel solo Salento si contano decine di impianti in attesa di autorizzazione), le ha presentate ai cittadini ed all’opinione pubblica, grazie ad un’abile campagna di marketing, quali fonti di produzione di energia “pulita”, che avrebbero contribuito virtuosamente a ridurre le emissioni globali. Egregio Signor Presidente, siamo in realtà in presenza di una contraddizione grande quanto il sole ! Come si fa, in nome del “rispetto del Protocollo di Kyoto”, ad immettere in atmosfera ulteriori emissioni inquinanti, proprio nella nostra Puglia, che già paga un tributo tanto pesante ? E’ sostenibile che, in nome del profitto (gli introiti dei “certificati verdi”), e al di fuori di qualsiasi ragionevole programma di sviluppo, ci si faccia beffe del diritto dei cittadini alla salute e ad un ambiente pulito ? Chiedo pertanto a Lei ed al prof. Assennato, in nome dell’antico e consolidato rapporto di reciproca stima ed amicizia, di adoperarVi, dall’alto della Vostra autorevolezza, per mettere la parola “fine” a questa proliferazione selvaggia di impianti dannosi ed inutili, che finiranno per deturpare il nostro territorio ed arrecare danni irreparabili alla salute nostra ed a quella delle generazioni che verranno. Con i più cordiali saluti. Dr. Giuseppe Serravezza Presidente LILT – Sez. Prov. di Lecce 13 aprile 2010 Biomasse Casarano: conferenza rimandata E’ stata rimandata a data da destinarsi la conferenza dei servizi sulla centrale elettrica alimentata a biomasse (oli vegetali) denominata Helianthos2, che la Italgest vuole realizzare nella zona industriale di Casarano. La conferenza è stata rimandata perché sia Asl sia Arpa hanno chiesto ulteriori chiarimenti in merito a questioni di primo piano e su cui ruota la reale sostenibilità ambientale dell’impianto: per i tecnici esperti in sanità e ambiente infatti, il “piano di approvvigionamento olii”, presentato dall’azienda, non è sufficientemente chiaro. Il progettista della Italgest, l’ingegnere Marena, ha sostenuto che la Italgest non è tenuta a rispettare i limiti imposti dalla legge regionale sulle energie rinnovabili (la legge 31/2008) perché il progetto è stato presentato in data anteriore. Così come è stato presentato quindi, il progetto non prevede la filiera corta, cioè l’utilizzo di olii prodotti nel territorio salentino, ma l’utilizzo di materie provenienti da Paesi in via di sviluppo. Alla conferenza dei servizi erano presenti, oltre ai rappresentanti della Italgest: per il Comune di Casarano, i consiglieri d’opposizione Claudio Casciaro e Giampiero Marrella; per l’Arpa, l’ing. Però; per la Provincia di Lecce, il dott. Francioso; per Italia Nostra, l’ingegner Antonio De Giorgi; per la Lilt, il dott. Serravezza; per il comitato Io conto, il presidente Vito Rizzo; per la Eav di Casarano, Fabio De Nuzzo; infine due rappresentanti di Legambiente-Casarano.

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