Cultura e ricerca. Ecco a voi il Cinema europeo

GUARDA I VIDEO. Il Festival si apre domani ed andrà avanti sino al 18 sugli schermi del Cityplex Santalucia di Lecce. Dove scorreranno pellicole all’insegna del grande cinema. Novità: l’istituzione del “Premio Mario Verdone

di Daria Ricci Carlo Verdone, Christian De Sica, Isabella Ragonese, Cristiana Capotondi, Nicoletta Romanoff, Claudia Gerini, Sauro e Anna Falchi, Nicola Nocella, Leon Cino, Filippo Nigro, Michele Riondino, Maya Sansa. Ecco attori e registi per dire di cinema. Per dire di cinema di qualità, di valenza culturale e di ricerca, come ha sottolineato il sindaco di Lecce Paolo Perrone, nella conferenza stampa di presentazione dell’undicesima edizione del Festival del Cinema Europeo. Nelle quattro sale del Cityplex Santalucia vedremo anche per la sezione “I Protagonisti del Cinema Europeo” un tributo al regista turco Yilmaz Guney con le sue pellicole più rappresentative. Un ricco programma, quello della manifestazione diretta da Cristina Soldano e Alberto La Monica che si articolerà anche attorno ad una competizione ufficiale di lungometraggi europei in anteprima nazionale e ad alcune sezioni speciali volte a disegnare importanti figure della cinematografia italiana e europea, come ha detto Alberto La Monica. Di valenza promozionale e culturale del territorio ha parlato anche la vicepresidente della Provincia Simona Manca, che ha accennato all’imminente realizzazione di corsi di formazione relativi all’industria del cinema, con l’apertura del Cineporto. Novità di questa edizione è l’istituzione del “Premio Mario Verdone” che ogni anno sarà consegnato durante il festival ad un giovane autore che si sia particolarmente contraddistinto nel panorama cinematografico italiano nella realizzazione di un’opera prima o seconda. Il riconoscimento vuole onorare il critico, saggista e storico del cinema Mario Verdone. Ed ecco, allora, una bellissima targa, un “ciak” creato dal designer orafo Gianni De Benedittis del brand “futuro Remoto” che, domenica 18 aprile, la famiglia dell’illustre studioso e critico cinematografico consegnerà, per la prima volta, al giovane autore. Si tratta di un Ciak in plexiglass nero, con diciture bianche che ricordano le tradizionali scritte in gesso e una bobina srotolata in argento con il logo del Festival. Il termine onomatopeico, che definisce uno degli strumenti più caratteristici del cinema, oltre ad indicare la fragorosa attività intellettuale dell’illustre studioso, per il designer De Benedittis vuole esprimere anche l’avvio della nuova attenzione al cinema, “cresciuta in seno a questa manifestazione, e del quale in questi ultimi tempi si colgono i frutti. Con il cinema, infatti, il Salento ha aggiunto un altro importante interesse per questa terra che non è solo pizzica e ottimo cibo”.

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