Biomasse a Casarano. Il Pd chiede il rinvio della conferenza

Prima crepa nella maggioranza: i rappresentanti del Pd sostengono che il Comune non ha preparato il prescritto parere da presentare, 24 ore prima, in conferenza dei servizi convocata per domani

Il gruppo consiliare del Partito Democratico chiede, con urgenza, il rinvio della conferenza dei servizi che dovrà esprimere il parere sul progetto della centrale a biomasse. I rappresentanti del maggior partito di maggioranza sostengono che il Comune di Casarano non ha ancora preparato il prescritto parere da presentare, almeno 24 ore prima, in conferenza dei servizi, convocata a Bari per martedì prossimo. Il gruppo consiliare del Pd ritiene che, mancando questo atto, “si rischia di far passare come assenso al progetto il fatto di non aver maturato in alcuna sede un parere, inficiando in questo modo l’intenzione di ricorrere alla volontà popolare”. A parte i suoi contenuti, la nota del gruppo consiliare del Pd ha un’importante rilevanza dal punto di vista politico perché si tratta della prima crepa che si apre nella maggioranza che appoggia l’esecutivo capeggiato dal sindaco Ivan De Masi. Tra l’altro, bisogna anche sottolineare che la nota è firmata dal gruppo consiliare (Remigio Venuti, Sergio Abbruzzese, Luigi Crudo e Rocco Greco) e non dal circolo cittadino, anche se Venuti ha chiarito che, data l’urgenza, “è stato più facile riunire il gruppo piuttosto che il coordinamento del partito”. Tornando alla questione dell’impianto a biomasse, il gruppo democratico basa la sua posizione su una norma della Legge 241/910 (art. 14 comma 7). “Si considera acquisito l’assenso dell’Amministrazione – recita la norma – il cui rappresentante non abbia espresso definitivamente la volontà dell’amministrazione rappresentata”. In sostanza, senza quel parere, il “sì” alla centrale da parte del Comune di Casarano era scontato, nonostante la delibera consiliare che proponeva il referendum consultivo. Anche “Sinistra, ecologia e libertà” e “Italia dei Valori”, dopo un incontro avvenuto sabato pomeriggio, hanno chiesto al sindaco il rinvio della Conferenza dei Servizi “in attesa che il Comune di Casarano esprima una propria posizione riguardo il progetto ‘Heliantos 2’”. Le due forze politiche chiedono “altresì un tavolo di confronto e dibattito con la società Italgest per la rimodulazione del progetto, nella prospettiva di rendere lo stesso realmente sostenibile, produttivo e legato strettamente al territorio”. Sulla vicenda interviene anche il “Centro Democratico Cristiano”, spostando il tiro sul presunto rischio per la salute pubblica. “Il funzionamento di una centrale a biomasse – sostengono, in una nota, il direttivo e il gruppo consiliare del Cdc – produce nanoparticelle, ossia polveri sottili e ultrasottili che nessun filtro può fermare, che purtroppo hanno effetti devastanti ed irreversibili per la salute umana”. Per il Cdc, inoltre, “sarebbe auspicabile l’organizzazione di un pullman di casaranesi scettici per recarsi nei luoghi in cui tali impianti sono già stati realizzati per verificare l’indice di gradimento dei problemi affrontati dalle popolazioni residenti. Forse – conclude il Cdc – si potrebbe attingere ai dati ufficiali Istat sull’incidenza delle diverse patologie pre-impianto e post-impianto da biomasse per quelle popolazioni”.

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