Spermatozoo stressato? Ecco un papà tutto speciale

Direttore sanitario della Tecnomed di Nardò, Lamberto Coppola, è diventato il “papà speciale” di circa 10mila bambini. Ecco l'intervista nel giorno della Festa del papà

Mater semper certa est, pater numquam. I latini non avrebbero mai potuto neanche lontanamente immaginare non solo che la paternità fosse accertabile ma anche che si potesse raggiungere con tecniche diverse da quelle piacevolmente tradizionali. In Salento c’è chi vanta il primato di aver ottenuto nel 1984, primo in Italia, l’autorizzazione sanitaria relativa all’applicazione di tecniche di procreazione assistita. E’ Lamberto Coppola, chirurgo, ginecologo, specialista in andrologia e perfezionato in sessuologia ed endoscopia ginecologica avanzata. Direttore sanitario della Tecnomed di Nardò, conduce ricerche scientifiche in collaborazione con l’Università del Salento e la Andrology Laboratory and Reproductive Tissue Bank” in Cleveland Clinic (Ohio – USA). Proprio grazie alle ricerche condotte con la Cleveland Foundation (Ohio, USA) diretta dal professor Ashok Agarwal, Coppola ha potuto capire in che modo lo “stress ossidativo” e i radicali liberi influiscano sugli spermatozoi e sulla sterilità di coppia. Dalle sue ricerche è emerso che lo “stress ossidativo” è infatti la causa principale degli insuccessi nelle coppie che si sottopongono a tecniche di procreazione assistita. Per questo, molte volte, dopo le cure specifiche contro gli spermatozoi “stressati”, si hanno addirittura concepimenti spontanei e naturali, senza che la donna si sottoponga ad estenuanti trattamenti di fecondazione artificiale e dopo tanti inutili tentativi. Così Lamberto Coppola è diventato il “papà speciale” di circa diecimila bambini. Tanti sono infatti quelli che dal 1977, cioè da quando ha cominciato ad occuparsi di infertilità di coppia, ha contribuito a far concepire, grazie alle terapie mediche o chirurgiche o all’inseminazione artificiale portata a termine presso il suo centro di ricerca. Dai suoi pazienti viene definito “il medico dell’amore” e il suo centro “il laboratorio della felicità”. Da dove vengono le coppie che si rivolgono a lei? “Posso dire di aver capovolto l’Italia, perché facciamo giungere in Puglia coppia da molto lontano. Oggi, per esempio, ho visto coppie giunte a noi da Agrigento, da Brescia, da Palermo, da Napoli”. Qual è il tasso di successo delle diverse tecniche? “Dipende molto dalla patologia che ha causato l’infertilità, per cui la fase diagnostica è lo step essenziale. Dipende comunque dall’età dei partners. Oggi le coppie cercano figli troppo tardi, quando il Dna dei gameti presenta segni di senescenza ed è frammentato. Anche l’età dell’uomo incide negativamente al pari della donna”. Il turismo procreativo è ancora una triste realtà in Italia? “Vorrei rispondere con un “no comment”, ma devo in questa sede ribadire che ancora oggi, anche dopo l’ultima sentenza della consulta, sono molte le coppie che non possono completare in Italia l’iter terapeutico. Mi riferisco purtroppo a chi deve sottoporsi a tecniche che prevedono l’utilizzo di gameti eterologi”. Quali sono le patologie più diffuse che causano sterilità? Ci sono anche delle componenti psicosomatiche? “Oggi la causa più frequente di infertilità di una coppia è l’uomo. Le patologie seminali sono in aumento esponenziale, anche quando gli esami seminali eseguiti con tecniche tradizionali, sono apparentemente normali. In questi casi non bisogna fermarsi all’apparenza e bisogna studiare cosa c’è che non va, dentro lo spermatozoo, il suo Dna per esempio. Lo stress ossidativo dei gameti dovuto all’inquinamento ambientale ed alimentare è alla base di molti insuccessi riproduttivi al pari dell’aumento dei tumori. Spesso lo stress ossidativo ha origine psicologica e psicosomatica, solo da questo punto di vista esiste una correlazione tra soma e psiche”. Qual è la sua principale scoperta? “Il Dna è l’anima della spermatozoo, non si può prescindere dal suo studio accurato anche quando sembra che tutto va bene. Un uomo che presenta un dna frammentato nei suoi spermatozoi avrà molte difficoltà nel fecondare un ovulo, sia naturalmente che con le tecniche di procreazione assistita. Se feconda, è molto probabile che poi la donna abortisca. Varicocele, prostatiti, infezioni genitali in genere, infiammazioni non batteriche, fumo, droghe, cattive abitudini sessuali possono determinare in modo subdolo la rottura dei filamenti di Dna degli spermatozoi e conseguenti ripercussioni sulla riproduzione o sulla gravidanza se inizia”. Il suo centro è definito il “laboratorio della felicità”. Davvero il sesso è il segreto della felicità? Era lì a portata di mano e non lo sapevamo? “La “medicina di coppia” si muove nell’ambito dell’andrologia, della ginecologia e della sessuologia. E in molti altri campi della scienza alla ricerca del benessere fisico, sessuale psicologico. Il “medico della coppia” studia con rigore scientifico l’intimità dell’uomo e della donna, per migliorare la sessualità creativa, ricreativa e procreativa. Oggi sempre più spesso il medico viene consultato non per lenire il dolore, ma per curare il piacere. Come scienziato mi sento il testimonial di questa epocale trasformazione in un paese come l’Italia che, oggi più che mai, diventa sempre più “sessuofobico”. Il nostro Paese considera tabù la sessualità e la riproduzione, mancano prevenzione ed educazione, se ne parla poco nelle scuole e nei consultori familiari. La vera priorità è invece quella di considerare questi aspetti come funzioni primarie dell’organismo, senza le quali la vita stessa non avrebbe ragione di esistere e possibilità di evolversi”.

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