“Liberatelo, lui dormiva”

E’ durata due ore l’udienza del Tribunale del Tiesame che dovrà esprimersi a giorni sulla scarcerazione di Vittorio Colitti, il 66enne accusato dell’omicidio di Peppino Basile. Francesca Conte, avvocata di Colitti, ha presentato un corposo documento di oltre 200 pagine in cui analizza tutte le incongruenze a suo parere contenute nell’impianto accusatorio. A cominciare dal luogo del delitto, non isolato fin dal primo momento: numerosi mozziconi di sigaretta presenti intorno al corpo di Basile, e nessuno di questi presenta tracce dei Colitti, buttati lì dai tanti curiosi e probabilmente dagli stessi soccorritori; il corpo, rigirano dagli addetti del 118, non è stato fotografato nella posizione in cui Peppino è spirato, dettaglio ritenuto indispensabile dalla difesa per poter capire la dinamica dell’omicidio; l’assenza di impronte digitali sul corpo, significherebbe che l’assassino indossava i guanti e che dunque si tratta di omicidio premeditato, non d’impeto, come dice la Procura. I Colitti poi sarebbero dovuti tornare a casa, lavarsi e cambiarsi d’abito, visto che l’efferatezza dell’azione (Basile è stato letteralmente sventrato) li avrebbe fatti ricoprire letteralmente dalla testa ai piedi con il sangue della vittima. Ma, è noto, i Colitti sono stati tra i primi a soccorrerlo. E ancora: le ferite sui fianchi di Basile, incompatibili con la dinamica ipotizzata dall’accusa, ossia che il nipote avrebbe trattenuto ai fianchi Basile mentre il nonno vibrava i colpi mortali: se così fosse stato, il nipote avrebbe dovuto riportare vistose ferite, cosa che non è accaduta. Infine le gocce di sonnifero: un uomo dalla salute compromessa, sovrappeso, malato di cuore e reduce da un ictus, il nonno prende ogni sera delle gocce calmanti prescritte dal medico. E così fece quella sera. Sono solo alcune delle ricostruzioni proposte dalla difesa, per la quale non ci sono gravi indizi di colpevolezza, invitando l’accusa a ripercorrere la pista politica, abbandonata, secondo la Conte, troppo presto. Il pubblico ministero Giovanni De Palma oggi ha depositato gli interrogatori della madre della bambina, la supertestimone, e quello della sua maestra. Si tratta di interrogatori finora inediti. Il collegio giudicante, presidente Laura Liguori, relatore Nicola Lariccia a latere Stefano Marzo, dovrà esprimersi nei prossimi giorni, dopo aver valutato tutta la documentazione contenuta nel corposo fascicolo di indagine.

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