Giuggianello. Stop all'impianto eolico

Italia Nostra e l’unione dei Comuni denominata Terre d’Oriente hanno ottenuto l'anamento dell’autorizzazione per la costituzione dell'impianto

Il TAR Lecce con sentenza pubblicata il 18.07 u.s. ha accolto il ricorso proposto da ITALIA NOSTRA contro Regione Puglia e Wind Service s.r.l. per l’anamento dell’autorizzazione unica avente ad oggetto la costruzione e l’esercizio di un impianto di produzione di energia elettrica da fonte eolica della potenza di 24 MW costituito da n. 12 pale ubicato nel Comune di Giuggianello e precisamente nella zona delle serre di detto Comune sulla Collina conosciuta come “Dei Fanciulli e delle Ninfe”, caratterizzato da innumerevoli rivenienze archeologiche (i più importanti i cc.dd. Masso della Vecchia e Monte San Giovanni) e da un paesaggio rurale caratterizzato da ulivi monumentali e muri a secco. Nel ricorso proposto da ITALIA NOSTRA era intervenuta ad adiuvandum l’Unione dei Comuni denominata Terre d’Oriente costituita tra i Comuni di Poggiardo, Otranto, Muro Leccese, Uggiano La Chiesa e Giurdignano. Il TAR ha riconosciuto fondati ben sette dei motivi di gravame dedotti dagli Avv. ti Andrea Memmo e Valeria Pellegrino nell’interesse dell’associazione ambientalista e dell’unione di Comuni. In particolare il collegio (Presidente Dott. A. Ravalli; Rel. Dott. M. Santini) ha affermato 1) la illegittimità della mancata convocazione alla conferenza di servizi indetta dalla Regione Puglia per acquisire tutti i pareri necessari al rilascio della predetta autorizzazione della Soprintendenza Archeologica, dei Comuni di Sanarica, Giurdignano e Poggiardo, nonché del Comando Prov.le dei Vigili del Fuoco; 2) il difetto di isruttoria in merito all’interesse storico ed archeologico della area oggetto di intervento atteso che sia dalla documentazione versata in atti dai ricorrenti che dalla stessa perizia giurata allegata dalla società Wind Service emerge la rilevanza storica, archeologica ed antropologica della zona, 3) la violazione dell’art. 12 del D.Lgs. n. 387/2003 che disciplina l’autorizzazione alla costruzione e l’esercizio di impianti di produzione di energia elettrica derivanti da fonti rinnovabili e prescrive l’obbligo di tenere conto e di contemperare l’interesse all’incremento di tali impianti, incentivati dalla normativa comunitaria e nazionale a seguito del protocollo di Kioto sui cambiamenti climatici dovuti all’effetto serra, e gli interessi del “patrimonio culturale” e del “paesaggio rurale” che dall’insediamento di detti impianti potrebbero essere irrimediabilmente sacrificati; 4) la mancata acquisizione della valutazione di compatibilità paesaggistica richiesta dal piano urbanistico territoriale per la tutela del paesaggio in relazione alla zona di che trattasi (classificata dallo stesso piano come ambito territoriale C) e al tipo di intervento da autorizzare; 5) violazione della Legge della Regione Puglia che tutela gli ulivi monumentali. Grazie all’iniziativa di ITALIA NOSTRA, associazione che opera sull’intero territorio nazionale e che ha la finalità precipua di tutelare, conservare e valorizzare i beni culturali, l’ambiente, il paesaggio urbano, rurale e naturale, i monumenti, i centri storici e la qualità della vita, nonché grazie al TAR Salentino che ancora una volta ha dimostrato la propria particolare sensibilità per la tutela dell’ambiente e del paesaggio, è stato possibile scongiurare un attentato gravissimo ad una delle zone più interessati della nostra provincia sotto il profilo paesaggistico, storico ed archeologico per la cui difesa sono insorti numerosi intellettuali, politici e comuni cittadini, nonché diverse associazioni locali. Gli Avv. ti Valeria Pellegrino e Andrea Memmo sono soddisfatti per la sentenza del TAR che fissa importanti principi di carattere generale sia in merito alla partecipazione al procedimento che in merito all’obbligo di una valutazione comparativa tra l’interesse alla tutela dell’ambiente mediante l’incremento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e l’interesse alla tutela del patrimonio culturale e del paesaggio rurale che la costruzione di detti impianti può inevitabilmente pregiudicare. Soddisfazione è stata, altresì, espressa dal FORUM AMBIENTE E SALUTE, rete di associazioni ambientaliste locali, che da tempo vigila a tutela del paesaggio e dell’ambiente salentino affinché lo stesso in nome di un astratto ed universale interesse all’ambiente non sia oggetto di danni da parte di speculatori senza scrupoli che hanno come unica finalità la percezione degli incentivi economici statali.

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