Appalti pubblici. Alte le percentuali di ribasso

“Come nel commercio al dettaglio anche nell’edilizia è tempo di saldi” sostiene con ironia il presidente Marullo. A scapito della sicurezza e della buona qualità dei materiali

Troppo alte le percentuali di ribasso negli appalti pubblici a scapito della sicurezza. Lo denuncia il presidente della Categoria Costruzioni di Confartigianato Imprese Lecce, Luigi Marullo, in seguito all’ennesima gara con una percentuale di ribasso ritenuta troppo alta. In particolare, la Provincia di Lecce ha bandito una gara per l’ampliamento del liceo scientifico di Nardò di via Ferri, con una base d’asta di 1.502.751 euro. La migliore offerta ha proposto un ribasso del 40,63 per cento, pari ad uno «sconto» di oltre 610mila euro. “Come nel commercio al dettaglio anche nell’edilizia è tempo di saldi – dice con ironia il presidente Marullo – Stiamo parlando di uno “sconto” pari quasi alla metà del compenso”. Ma il dato è ancora più eclatante se si considera che la differenza con il minor ribasso offerto (22,32 per cento) è di ben 18,31 punti percentuali. “E’ evidente – commenta Marullo – che uno dei due offerenti ha sbagliato i calcoli. Come si possono giustificare differenze del genere e soprattutto come si può garantire, al contempo, il rispetto dei tempi contrattuali, la buona esecuzione dei lavori, la buona qualità dei materiali usati, la corretta applicazione ai lavoratori del Contratto collettivo di lavoro, la sicurezza sul cantiere, il pagamento puntuale dei fornitori e, buon ultimo, il giusto profitto dell’imprenditore”. Questo esempio rappresenta fedelmente quello che accade sempre più di frequente in provincia di Lecce. Tanto che i costruttori sono in allarme. Temono che in questo modo vengano penalizzate le imprese che operano sul mercato nel pieno rispetto delle regole sia nei confronti della committenza, sia nei confronti dei propri dipendenti e collaboratori, sia nei confronti dei propri fornitori. Pertanto, la categoria costruzioni di confartigianato imprese Lecce attende che l’amministrazione appaltante valuti «con il massimo rigore se vi siano le condizioni per procedere all’aggiudicazione, o se non sia più corretto, per autotutela, anare la gara». Perché da simili ribassi, “non possono che scaturire ritardi, inadempienze e contenziosi”. Da tempo le associazioni di categoria, affiancate dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori, chiedono il superamento del massimo ribasso come criterio privilegiato di aggiudicazione. “E’ ora che questa richiesta, sinora inascoltata, trovi risposta – ammonisce Marullo – Ma, nell’attesa, è ora che le organizzazioni rappresentative delle imprese lancino una campagna di sensibilizzazione tra le imprese, perché non si lascino coinvolgere in questa corsa al suicidio economico, che potrebbe, in breve tempo, portare al tracollo un settore trainante della nostra economia”.

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