Gallipoli. Più sicurezza con la videosorveglianza

Il progetto è stato fortemente voluto per monitorare il territorio cittadino al fine di innalzare la sicurezza e contrastare potenziali episodi illeciti

Novità in vista per il progetto di videosorveglianza voluto dall'amministrazione comunale per monitorare il territorio cittadino al fine di innalzare la sicurezza e contrastare potenziali episodi illeciti. In questi giorni, infatti, l'esecutivo di palazzo Balsamo ha approvato il relativo piano, inviandolo – per il tramite della Prefettura – al Ministero degli Interni. A spiegare le caratteristiche del dispositivo è l'assessore per i rapporti con i cittadini e le istituzioni, Giorgio Cacciatori. “L'obiettivo che ci proponiamo – ha detto – è molteplice: non solo, infatti, rilevare situazioni di pericolo per la sicurezza pubblica, ma anche intervenire laddove si verifichino emergenze, facilitare l'attività di Polizia Urbana nella gestione del traffico e quella delle forze dell'ordine nel contrasto a fattispecie illecite”. Lo studio di questi mesi, propedeutico per la predisposizione del piano di videosorveglianza, ha consentito di dividere Gallipoli in cinque macro zone cittadine, composte da ulteriori siti da monitorare. Nel dettaglio si tratta di 70 punti sensibili su tutto il territorio locale, suddivisi tra i 17 del centro storico, i 37 del borgo e delle periferie, i 5 a testa di Rivabella e di Lido Conchiglie e i sei della Baia Verde. Molto importante, per l'economia dell'intero discorso, è stata anche la previsione di 25 colonnine “s.o.s.”, che consentono all'utenza di poter inoltrare la richiesta di emergenza, indirizzata in tempo reale, per il conseguente intervento, presso le centrali operative che gestiscono il flusso di informazioni e che saranno ubicate presso le sedi locali della Polizia Municipale, della Polizia di Stato e dei Carabinieri. “Il sistema – ha continuato Cacciatori – mira pertanto a contrastare, quale forma di deterrente, fenomeni di bullismo, danneggiamento e di vandalismo in luoghi pubblici, contro monumenti e soprattutto ai danni di persone, nonché anche reati come quelli di natura ambientale che feriscono e danneggiano l'immagine della città”. Un sistema, dunque, che oltre ad avere forti livelli deterrenti consentirà un monitoraggio discreto, un controllo di vaste aree in tempi ristretti, l'ottimizzazione delle risorse umane disponibili e dei costi di difesa del territorio oltre al controllo di aree remote e senza presidio.

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