Gli agenti preferiscono non parlare

Ieri gli interrogatori ai primi sei agenti, sul totale di 16, accusati di associazione per delinquere e concussione. Cinque si sono avvalsi della facoltà di non rispondere

Cinque dei sei poliziotti interrogati ieri in merito all’inchiesta che li vede accusati di associazione per delinquere e concussione si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al giudice per le indagini preliminari. Tra questi anche Francesco Reggio, 56 anni, di Lecce, ispettore capo. Indicato anche come il capo dell’organizzazione specializzata nell’omettere i controlli sulle strade e sventolare le multe ai camionisti per ottenere, in cambio, somme di denaro, generi alimentari ed altri “regali”. Gli altri interrogati che anno preferito tacere sono Maurizio Rampino, 48 anni, di Trepuzzi; Fabio Cazzato, 42 anni, di Lecce; Franco Carlà, 58 anni, di Lizzanello; Maurizio Scarfone, 50 anni, di Lecce. Ha preferito parlare, invece, Angelo Rapanà, 38enne di Campi Salentina, che ha voluto difendersi dalle accuse di aver fatto visita alle aziende per riscuotere la tangenti, di aver anato una multa ad un falegname in cambio di regali da parte di questo, e di aver falsificato una relazione di servizio per consentire allo stesso Rampino di fare i suoi “giri”. Rapanà ha fornito la sua versione dei fatti che, alla luce di ciò che ha raccontato, è sembrata meno grave di quanto emerso in prima istanza. Le circostanze dell’intera inchiesta saranno chiarite meglio già con i prossimi interrogatori. Si terranno oggi e domani. A rispondere saranno chiamati Giuseppe Amenini, 47 anni, di Maglie; Paolo Centonze, 50 anni, di Cavallino; Luigi De Vincenzo, 55 anni, di Nardò; Imperio Delle Donne, 42 anni, di Martignano; Salvatore Lanza, 47 anni, di Lecce; Temistocle Parlangeli, 40 anni, di Guagnano; Anna Petrelli, 37 anni, di Lizzanello con residenza a Vernole; Giuseppe Piccinno, 52 anni, di Aradeo; Ugo Rizzello, 48 anni, di Seclì; Stefano Simonetto, 42 anni, di Nardò.

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