“Fitto accusa? Ecco le carte”

In una conferenza stampa indetta ieri Giovanni Pellegrino ha mostrato “le carte”, ovvero tutti i documenti che smentirebbero le accuse di Raffaele Fitto, ministro agli Affari regionali, nei suoi confronti

Raffaele Fitto-Giovanni Pellegrino. L’uno contro l’altro. Ministro per gli Affari regionali il primo, presidente della Provincia di Lecce, in scadenza di mandato, il secondo. In scadenza, appunto, il prossimo 6 giugno, “data dopo la quale mi farò da parte nella politica”, come ha più volte ribadito. Nella conferenza stampa indetta ieri il numero uno di Palazzo dei Celestini ha chiarito la sua posizione in merito alle accuse di conflitto di interessi lanciategli dal ministro. Nei giorni scorsi questi era ritornato sul fatto che lo studio legale Pellegrino abbia difeso in un ricorso l’impresa Monteco, successivamente agevolata da Vendola, presidente della Regione Puglia, il quale consentì la gestione di un impianto provvisorio in Poggiardo alla Sud Gas, riconducibile allo stesso gruppo imprenditoriale. Non solo. Fitto aveva accusato il presidente della Provincia di aver approvato una “serie di atti e provvedimenti amministrativi che, seppur finanziati con fondi pubblici, hanno il chiaro e quasi unico intento di produrre consenso elettorale alla sinistra”, facendo riferimento all’improvvisa attenzione dell’Ente provinciale verso “progetti privati”, dettata, secondo l’esponente del Governo Berlusconi da “quella singolare alleanza politico-elettorale-energetica e, diremmo, anche familiare, ipotizzata da Pellegrino grazie alla impunità di cui gode. Alleanza – aveva continuato – che ha mosso i primi passi a Lecce senza esito positivo e che prova a consolidarsi a Casarano in un percorso politico-amministrativo”, alludendo all’impianto fotovoltaico autorizzato a Salice Salentino. Ma ieri è stata la giornata di Pellegrino e della sua risposta. Ai giornalisti presenti all’appuntamento il presidente in carica ha consegnato “le carte”, un faldone contenente le motivazioni e i chiarimenti richiesti dal ministro magliese (che riportiamo in allegato). Relativamente alla “questione Monteco” Pellegrino ha ricordato come “la Procura ha chiuso l’indagine con una richiesta di archiviazione. La stessa non è stata immediatamente accolta dal Giudice delle indagini, che ha voluto interrogarmi, ma a seguito dell’interrogatorio ha ritenuto di prosciogliermi perché ha ritenuto di aver accertato che io non avevo mai favorito né Monteco né Sud Gas, ma avevo agito sempre nell’interesse generale del territorio”. Sul punto Italgest il presidente ha spiegato che i suoi rapporti con l’azienda non siano ottimi, aggiungendo “né cambiano sol perché tra i tanti terreni che Italgest ha preso in affitto per potervi realizzare impianti produttivi di energie alternative ve n’è uno di mia moglie, anche perché Paride De Masi – ha continuato – ha reso noto di aver preso in affitto un terreno ben più ampio anche dal marito di una cugina di Fitto, peraltro mio buon amico”. Nello scontro a due, chiamato in causa più volte, ieri è intervenuto anche Paride De Masi, a capo del gruppo Italgest. “Il Signor Raffele Fitto, Ministro della Repubblica Italiana – ha dichiarato – è bene che non dimentichi che altri suoi parenti sono venuti ad offrire possibilità di investimenti ad Italgest. Non vorrei creargli alcun imbarazzo, ma quando avrà voglia potrò ricordargli tante cose in ogni sede, anche quelle competenti come dice lui” ed ha aggiunto: “Nessuno sarà capace di tirare me e la mia azienda nell’agone politico”.

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