Venuti sulla “scelleratezza come forma di governo”
“Ritengo gravissimo aver scelto di non sostenere un’area del Sud che alla crisi non si è mai arresa”. Così Remigio Venuti, sindaco di Casarano, capofila del Pit9, commenta le manovre economiche del Governo. “Non ha mantenuto fede – dice Venuti – agli impegni dell’accordo dell’aprile 2007”
“Il Governo Berlusconi non si smentisce. E ritengo quanto mai grave l’atteggiamento di chi esulta e si ritiene soddisfatto. Il punto vero dell’emendamento approvato in Senato il 25 marzo non è infatti l’aver stanziato 5 milioni per il Tac, ma l’averne sottratti 15 dei 20 destinati originariamente all’Accordo di programma”. Remigio Venuti, sindaco di Casarano, capofila Pit9, scende in campo e denuncia, senza mezze misure, l’atteggiamento del Governo che, non tenendo fede all’accordo firmato il 1° aprile del 2007, di fatto ha cancellato la rete delle azioni positive legate all’accordo con l’obiettivo precipuo, dice il primo cittadino casaranese, di salvaguardare l’attività industriale e l’occupazione nell’area del Pit9. “Tanto più grave questo atteggiamento – denuncia il sindaco – in quanto segue un totale silenzio da parte di quei ministeri sottoscrittori dell’accordo, pure sollecitati con una lettera a mia firma inviata il 5 febbraio scorso. In un momento in cui la crisi economica non risparmia a e nessuno il nostro territorio resiste e si innova dimostrando una forza e una vitalità rare, come dimostra una indagine condotta recentemente dal Censis sulle eccellenze territoriali. Se guardiamo la mappa disegnata dall’indagine delle 161 eccellenze territoriali censite – continua Venuti – sono solo due, in Puglia, i distretti che ‘tengono’. Ebbene, dinanzi a questi dati ritengo gravissimo, per non dire altro, aver scelto deliberatamente di non sostenere un’area del Sud che alla crisi e alle mutazioni, congiunturali e strutturali, non si è mai arresa, e che anche adesso è capace di investire sulle sue energie migliori per disegnare un nuovo modello di sviluppo e per arretrare il meno possibile. Il paradosso si commenta da solo: mentre il Censis ci definisce una eccellenza territoriale, chi governa sceglie di non puntare su questa eccellenza, riducendo le risorse già destinate, sia pure dal precedente esecutivo, e impedendo gli effetti di un accordo che puntava non solo all’assorbimento della manodopera un tempo impiegata nel tessile-abbigliamento-calzaturiero, ma soprattutto a sostenere progetti di investimento aziendale. E questo con ‘un percorso articolato e complesso di sostegno delle imprese operanti e delle produzioni, nella prospettiva di una maggiore qualificazione del settore tessile, abbigliamento, e calzaturiero’, con il consolidamento delle produzioni in settori trainanti, con lo sviluppo di nuovi comparti produttivi in funzione di nuovi livelli tecnologici e di competitività delle attività industriali. Così – conclude il sindaco di Casarano – sempre più prende forma un pensiero aberrante: che mentre si rafforzano l’attenzione e lo sguardo sulla questione settentrionale, per il centro destra al governo la questione meridionale si riduce alla sola realizzazione del Ponte sullo Stretto. Ancora una volta lo ripeto: se una guerra tra poveri non fa bene a nessuno, di certo non può essere un paese scelleratamente diviso in due quello che fa ripartire un’economia nazionale. Ma anche la scelleratezza può divenire un programma di governo”.