Muore nel crollo di un cantiere

La vittima è un neretino emigrato a Torino per lavoro

E' rimasto sepolto per tre ore sotto terra e detriti in seguito al crollo di una parete nel cantiere dove stava lavorando. E' deceduto per asfissia. E' accaduto a Torino, ma l'operaio era di Nardò

Aveva 50 anni ed era originario di Nardò Vincenzo Romano, l’operaio rimasto vittima di un crollo in un cantiere di Torino. La tragedia si è consumata nel pomeriggio di ieri, attorno alle 16.30. Un collega di Romano, rimasto ai bordi dello scavo,profondo 4 metri e lungo 10, ha assistito alla terribile scena. Una parete è crollata addosso al neretino immobilizzandolo dalla vita in giù. Per diverso tempo il collega ha cercato di metterlo in salvo, tirandolo dalle braccia, ma invano. Ha così pensato di legarlo ad una fune; ma proprio quando si stava allontanando per cercarne una, si è verificato un secondo crollo. Stavolta più consistente del primo. E il salentino è rimasto completamente ricoperto da detriti e terra. L’arrivo del personale del 118 non è riuscito ad evitare il peggio. Ci sono volute ben tre ore per riportare alla luce il corpo del 50enne, che intanto gridava aiuto e chiedeva di fare presto. Ma era ormai privo di vita. Il magistrato di turno, Sabrina Noce, ha disposto il sequestro del cantiere, per accertare se la ditta avesse preso tutte le necessarie misure di sicurezza.

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