Evento per i “Teatri abitati”
Stasera alle ore 21, negli spazi del Teatro Elio di Calimera, la poetessa Jolanda Insana, una delle voci poetiche più importanti e originali della contemporaneità, sarà nel Salento, ospite di Astràgali Teatro all’interno del progetto “Teatri Abitati”
Stasera alle ore 21, negli spazi del Teatro Elio di Calimera, la poetessa Jolanda Insana, una delle voci poetiche più importanti e originali della contemporaneità, sarà nel Salento, ospite di Astràgali Teatro all’interno del progetto “Teatri Abitati”. Nella serata “Jolanda Insana legge Jolanda Insana” sarà la stessa poetessa messinese ad aprire un percorso di lettura dedicato alla sua poderosa produzione poetica. Jolanda Insana a Calimera leggerà una selezione scelta di suoi testi poetici. Partirà dai testi pubblicati su Alias-Manifesto del 20 dicembre 2008, dedicati al terremoto di Messina, più altri inediti, per poi continuare il suo itinerario poetico con La bestia clandestina, testi poetici, che anticipano il nuovo lavoro, in parte inclusi nella raccolta Tutte le poesie, che Garzanti ha pubblicato nel 2007, rendendo omaggio alla produzione della Insana dal 1977 al 2006. Nata a Messina nel 1937 e trasferitasi a Roma dal 1968, già dal suo esordio del ’77 con Sciarra amara, Jolanda Insana ha lasciato il segno di una scrittura poetica “tellurica”, che ha raccolto l’attenzione di lettori e critici d’eccezione: basti pensare a Porta, Giudici, Ferrosi, nonché a Giovanni Raboni, cui si deve la diffusione e la valorizzazione del suo lavoro. Ed è proprio Raboni che a proposito della raccolta Medicina Carnale(1985-1991) scrive con estrema lucidità della poesia di Jolanda Insana: “Nessuna simulazione di oracolità, tutto viene dall’impasto reale dei suoni e delle figure, dalla concretezza visionaria di una lingua che affonda le proprie radici nello stesso terreno di cui si nutre la metaforicità dei proverbi e dei sogni”.Jolanda Insana, vincitrice del prestigioso premio Viareggio nel 2002, è traduttrice dal greco e dal latino di molti testi di autori classici e contemporanei, tra cui Saffo, Plauto, Euripide, Callimaco, Lucrezio, Andrea Cappellano. Ha inoltre adattato in versi alcune opere di Ahmad Shawqi e Aleksandr Tvardovskij. Jolanda Insana declina, in tutta la sua produzione, da Sciarra amara (1977) a Fendenti fonici (1982), da Il collettame (1985) a La clausura (1987), da Medicina carnale (1994) a L'occhio dormiente (1997), da La stortura ( 2002) a La tagliola del disamore (2005), fino a Tutte le poesie 1977-2006 (2007) e Satura di cartuscelle (2008), verso una scrittura che regge l'urto e il peso del reale, così in Fendenti fonici del 1982: “Ho spalle forti per portare la realtà che pesa”. E in questo peso è il corpo a emergere nelle sue valenze anche scomode e violente, nelle sue impossibili assenze, un corpo che si dà in una lingua straordinariamente posseduta, sviscerata, amata. La poesia di Jolanda Insana è tutta in questa lingua eversiva, incandescente; è nella capacità plastica di plasmare la materia linguistica, che dota la poesia di una contaminazione di registri diversi, dall’aulico dell’invocazione lirica e spirituale, al linguaggio più scurrile e osceno, dal latino, alle incursioni dialettali della Messina cui appartiene. La lingua, ostentata, resa visibile, passa da mezzo a soggetto stesso del lavoro poetico. Ma l’originalità della voce poetica di Jolanda Insana sta, soprattutto, nella sua valenza scenica e teatrale, perché nella sua poesia tutto è in scena, o una messa in scena in cui si susseguono, senza soluzione di continuità, voce, personaggi, gesti, racconti, suono e in cui l’elemento espressivo colto si mischia e si arricchisce anche dei piccoli rovellli della vita quotidiana. Nella serata di lunedì 23 marzo, al Teatro Elio di Calimera, la poesia di Jolanda Insana, attraverso la sua voce, farà da controcanto a quelli che da sempre costituiscono gli elementi fondativi del suo percorso scritturale, storie arcaiche e pre-culturali, legate allo scongiuro, alla maledizione e alla profezia e ad un sarcasmo senza nome, storie di rancore, ferocia, disamore, vendetta verso un destino ineluttabilmente tragico, in cui il corpo fa un tutt'uno con la parola. In questo votarsi al vero, Jolanda Insana sa che versi del suo “poema-monologo” nascono da uno “scavare, scavare senza paraocchi, sempre più a fondo, nell'esperienza”, ben sapendo che la poesia non è degli indenni, ma grido ultra-umano, ferita aperta. Un’occasione unica, quindi, quella di lunedì 23 al Teatro Elio, per conoscere una delle voci poetiche più straordinarie del nostro tempo. “Jolanda Insana legge Iolanda Insana” è un’iniziativa di Astràgali Teatro per per “Teatri abitati. Residenze Teatrali in Puglia”, proposto dal Teatro Pubblico Pugliese. Il progetto è finanziato attraverso l’accordo di programma quadro “Sensi Contemporanei” finalizzato alla promozione e diffusione dell’arte contemporanea e alla valorizzazione di contesti architettonici e urbanistici nelle regioni del sud Italia, sottoscritto dalla Regione Puglia, assessorato al Mediterraneo, dal ministero dello Sviluppo Economico e dal ministero per i Beni e le Attività Culturali.
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