Per riconoscerne la possibilità di guarigione
Ugo Lisi presenta una proposta di legge che disponga il riconoscimento della guarigione, la piena cittadinanza e l’integrazione sociale dei malati affetti da epilessia
L’epilessia, riconosciuta come “malattia sociale” nel 1965, interessa direttamente circa l’1% della popolazione italiana, circa 300mila persone ne sono affette con 25mila nuovi casi riscontrati ogni anno. Tale patologia è un fenomeno sociale estremamente vasto e sotto il termine Epilessia sono associate oltre 40 sindromi e, tra queste, le “epilessie parziali idiomatiche benigne dell’infanzia” (EPB) che sono caratterizzate dalla guarigione spontanea all’età della pubertà anche nei casi in cui non viene instaurata alcuna terapia farmacologia. “Purtroppo, attualmente, ai casi di guarigione, pur limitati a fronte della vasta popolazione affetta da epilessia – dichiara Lisi – viene negato il riconoscimento della superata condizione patologica imponendo, nonostante la normalità delle condizioni di salute, il persistere delle limitazioni cui sono sottoposti. Per questo, insieme alla collega Barbara Saltamartini, ho presentato un Proposta di Legge, strutturata su quattro articoli, che faccia sì che tali impedimenti decadano”. L’art 1 della Proposta prevede che, a fronte della certificazione medico-specialistica e dell’accertamento medico-legale della guarigione, vengano rimosse le limitazioni conseguenti al superato stato patologico e, inoltre, che per imporre una qualsiasi limitazione a una persona, a causa di una condizione di patologia, tale condizione debba risultale da una specifica certificazione medica. L’art 2 prevede per i soggetti affetti da epilessie farmaco-resistenti che anche per una sola crisi epilettica vengono penalizzate nel mondo del lavoro, l’accesso all’istituto del collocamento mirato e altresì che, ai sensi dell’art 3, comma 3, della Legge 104 del 1992, venga riconosciuta loro la situazione di handicap grave. L’istituzione della Commissione Nazionale permanete per le epilessie è, invece, la proposta contenuta nell’Art. 3. Tale commissione sarà incaricata di predisporre le azioni di integrazione e migliorare le terapie per le persone affette da epilessia e delle loro famiglie, nonché di intraprendere un’azione di monitoraggio dei servizi offerti loro. Infine, con l’art 4 si definiscono le condizioni e i tempi per il rinnovo o il rilascio delle patenti speciali per chi affetto da epilessia in trattamento e senza crisi, nonché per le persone il cui status patologico non compromette la guida. “Piccoli provvedimenti, insomma – conclude – che facciano in modo che gli affetti da epilessia e le loro famiglie non vengano spinti nell’ombra, rendendo clandestina una grande patologia sociale”.
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