Biomasse. Il grande giorno

Oggi il consiglio comunale di Lecce dovrà votare il progetto della centrale a biomasse

Dopo il rinvio della seduta votato lo scorso martedì, si riunirà oggi il consiglio comunale di Lecce. E stavolta sarà quella definitiva. Un sì o un no alla centrale a biomasse proposta dalla Italgest di Paride De Masi

Oggi è il giorno dell’ultimatum. Il giorno decisivo. Oggi, alle 10. I consiglieri di Palazzo Carafa si riuniranno nell’assise comunale; lì dovranno dare la loro risposta definitiva: un sì o un no alla centrale a biomasse proposta da De Masi, numero uno di Italgest. Voto favorevole o contrario all’impianto previsto sulla Lecce-Novoli. Dallo scorso martedì, quando il Consiglio si riunì per votare un aggiornamento dell’incontro, alcune posizioni potrebbero essere cambiate. E così quei 21 pareri favorevoli al rinvio della decisione potrebbero non essere così compatti, oggi che si decide non sul rinvio ma sulla effettiva realizzabilità del progetto. Ma di rimandare ancora la decisione non se ne parla. Anche perché oggi è l’ultimo giorno utile perché il progetto incassi la ratifica da parte del Consiglio comunale; si tratta di un “ok” obbligatorio dal momento che l’impianto è del tipo “a filiera lunga”; prevede, cioè, solo il 30% della produzione in loco. Ieri sera, intanto, pare che i partiti si siano riuniti per trovare un fronte comune. Antonio Rotundo, leader di opposizione, che aveva già reso noto il proprio voto contrario, lo ha ribadito nuovamente; se facessero altrettanto i suoi compagni di partito, allora la situazione sarebbe di 17 contrari a fronte di 17 favorevoli; e se non si riuscisse a decidere nemmeno oggi, allora la questione passerebbe alla Regione. Come molti, probabilmente, si augurano. 5 febbraio 2009 “Sulla centrale non cambio idea” La risposta di Antonio Rotundo, leader di opposizione del Comune di Lecce, alla lettera aperta inviatagli da Paolo Perrone, sindaco della città, non ha tardato ad arrivare. E se quello lo accusa di non mostrarsi coerente con le proprie idee in merito alla realizzazione della centrale alla biomasse, questi replica che la sua posizione non è cambiata. “Sgombro immediatamente il campo dal quesito principale che mi ha posto il sindaco nella sua lettera aperta – dice – confermando, come se ce ne fosse bisogno, che quando si voterà nel merito confermerò il mio voto contrario alla centrale biomasse in agro di Lecce Villa Convento così come prospettata nel progetto. La mia storia politica e i miei atti passati – precisa Rotundo – non avrebbero dovuto lasciare dubbi sulla mia coerenza, dubbi leciti solo a chi è abituato, come il nostro sindaco, a cambiare idea ad ogni piè sospinto, a seconda delle convenienze o degli ordini politici del momento. Se è vero infatti che il sindaco, allora vice sindaco, impegnato nella campagna elettorale, non ha partecipato alla seduta di giunta che ha autorizzato la centrale, a quella riunione erano presenti i principali esponenti di Forza Italia che sostengono la sua maggioranza. Ma non è tutto; una volta eletto il sindaco avrebbe avuto tutte le prerogative e le opportunità previste dalla legge per opporsi al progetto centrale a biomasse alla luce del sole. Al contrario non ha proferito parola, anzi, al contrario, è arrivato a contrattare con De Masi responsabile del progetto la percentuale annua che il Comune avrebbe incassato a fronte dell’’insediamento della centrale (500.000 euro), salvo poi cambiare idea sotto dettatura come succede ormai sempre più spesso. Per un’amministrazione che si è presentata ai cittadini leccesi come paladina della continuità con i dieci anni del governo Poli – continua il leader di opposizione – il sindaco, già dal suo programma elettorale, avrebbe dovuto con chiarezza dichiararsi contrario alla centrale a biomasse, preferendo al contrario la solita furba indeterminatezza, che ha finora ottenuto il risultato di un governo che traccheggia senza una vera maggioranza, lasciando la città in balia dei suoi problemi dall’inquinamento alle strade dissestate, dal disordine urbanistico alla piaga del traffico. La figura poi di Paolo Perrone sindaco di Lecce paladino dell’ambientalismo fa sorridere i più. Non è forse lo stesso sindaco – chiede – che non si prende la responsabilità di chiudere un tratto di strada come quello prospiciente la scuola elementare Cesare Battisti (via Costa), che tutti i dati ci dimostrano essere una sorta di camera a gas per le centinaia di bambini che frequentano la scuola? Non è forse lo stesso sindaco che pervicacemente nega il problema dell’inquinamento del centro cittadino dovuto alla mancanza di un piano per il traffico delle autovetture? La realtà – conclude – è una città senza governo, con una maggioranza divisa su qualunque decisione il cui unico risultato fino ad oggi è aver aumentato le tasse su tutti i cittadini poveri e ricchi, pensionati o precari. Ovviamente dopo aver detto in campagna elettorale l’esatto contrario”. 4 febbraio 2009 Centrale a biomasse? “Contrario, ma parliamone” Paolo Perrone, sindaco di Lecce, ha inviato una lettera aperta ad Antonio Rotundo, capo dell’opposizione, chiedendo un gesto di responsabilità sulla vicenda della centrale a biomasse e invitandolo ad adoperarsi per far sì che il Consiglio comunale non resti privo della prerogativa di discutere e decidere sulla questione. “Caro Antonio – scrive il primo cittadino – sulla vicenda della centrale a biomasse, così come su ogni questione complicata che riguarda la città, credo che i leccesi aspettino da ognuno di noi responsabilità e chiarezza. Temo (e sento il dovere di ricordartelo amichevolmente) che il tuo atteggiamento in questo caso non si caratterizzi per coerenza e si arricchisca, il giorno dopo la mancata discussione in Consiglio comunale, di un discutibilissimo tentativo di spostare il tiro, che ovviamente ti sottrae ulteriore credibilità. Personalmente – continua Perrone – sulla vicenda ho una posizione molto chiara. Sono contro l’insediamento della centrale. Intanto nel mio programma elettorale non c’è alcun riferimento alla prospettiva di insediamento di un impianto di questo tipo e, mi pare di ricordare, nemmeno nel tuo. Quel protocollo d’intesa a cui tu oggi strumentalmente ti aggrappi non reca la mia firma (perché ero assente) e quelle degli allora assessori Marti, Peyla e Liaci sono apposte su un documento assolutamente generico che non individua, ad esempio, il sito. Alla centrale a biomasse io sono contrario e lo confermo senza mezzi termini. Sono convinto che una città d’arte come la nostra, a forte vocazione turistica, possa ben fare a meno di un impianto di questo tipo. Lecce non ha un comparto agricolo da riconvertire e soprattutto credo che sia assolutamente sbagliata la localizzazione della centrale su un terreno a pochi passi dai quartieri di San Pio, Casermette e Villa Convento. A tal proposito non credi appaia molto grave che tale localizzazione sia il frutto dell’impegno di un funzionario non legittimato ad individuare e stabilire il sito? Come possiamo ignorare il fatto che l’impianto debba sorgere a pochi metri da insediamenti abitativi, sottoposti quindi all’emissione perpetua dei fumi della struttura? Ed in generale come si fa a dotare di una centrale che brucia olio un territorio che da anni cerchiamo di veicolare per le sue bellezze storiche e naturalistiche? Qual è il vantaggio per i nostri concittadini? Caro Antonio, ho apprezzato qualche giorno fa la tua manifestazione di contrarietà all’insediamento (anche contro le direttive del tuo Partito), ma spiace che a questa non è seguito un gesto conseguente e coerente. Hai detto che preferivi i cittadini al Partito. Poi, con la richiesta di rinvio della discussione in Consiglio, hai certamente ricompattato il Pd, ma forse hai scordato i cittadini. Dove sta la coerenza? Serviva e serve da parte tua un gesto di responsabilità. Un atto trasparente e convinto che ti consenta di schierarti tra chi vuole o non vuole la centrale. La città deve capire da che parte stai e da che parte sta la parte politica che rappresenti. Perché, in generale, l’argomento è tale da non consentirci di nasconderci e far decidere da chicchessia. Al di là delle convinzioni personali, comunque, io mi sono rimesso alla volontà generale dell’amministrazione comunale, espressa ovviamente attraverso una pronuncia del Consiglio, che ieri non c’è stata perché la tua pregiudiziale non lo ha permesso. Considero sacrosanto il passaggio in aula della discussione sulla centrale, ma adesso c’è il rischio che tu possa diventare lo strumento di una strategia tesa ad eludere le fondamentali prerogative del Consiglio e indirizzata a concretizzare l’insediamento, di fatto, attraverso altri percorsi. Ti chiedo, chiedo a me stesso e a ciascun consigliere comunale, di assumerci tutti insieme la responsabilità di una scelta definitiva e chiara sulla vicenda. Di far seguire alla stessa gli atti dovuti e di fare in modo che il Consiglio comunale si appropri pienamente della possibilità di discutere prima e di decidere poi. Davanti alla città. Su una questione così delicata noi non possiamo nasconderci e nessuno può decidere al posto nostro”. 2 febbraio 2009 Italgest ritira la diffida In attesa della decisione del Consiglio comunale sull'impianto di una centrale a biomasse sul territorio di Lecce, Adriana Poli Bortone, vicesindaca del Comune capolugo, commenta come un “gesto di distensione” il ritiro da parte dei vertici della Italgest di una diffida nei confronti del Comune. “Il ritiro della diffida al Comune da parte di De Masi – dice Poli Bortone – rappresenta certamente un gesto di distensione nei riguardi dell'amministrazione comunale tutta, Giunta e Consiglio. Una decisione ragionevole – prosegue – che riconduce il tema nell'alveo del dialogo, lontano dalla conflittualità che non agevola nuovi percorsi di conoscenza. Due notazioni mi permetto di fare: se la Provincia avesse avuto la delega alla programmazione di un piano energetico provinciale, le idee sarebbero molto più chiare e gli interventi programmati a monte; in secondo luogo deve essere fatto un discorso serio sulle condizioni della nostra agricoltura, fortemente penalizzata dagli interventi comunitari sul tabacco, ma anche da interventi dell'attuale Ministro che ha dimostrato più interesse per la tutela del Parmigiano che non per l'olio d'oliva pugliese. Già nei mesi scorsi ho presentato in Senato una interrogazione per chiedere che l'olio lampante (solo quello prodotto sul territorio nazionale) sia riconosciuto come combustibile. Eviteremmo così anche tentativi di sofisticazione alimentare. Non si possono affrontare problemi seri – conclude il vicesindaco Adriana Poli Bortone – sull'onda del “si dice” o della scarsa conoscenza dei dati scientificamente testati. Forse l'azione di De Masi può riportare a tempi più ragionevoli e meno incalzanti perché ciascuno possa decidere con pieno senso di responsabilità e liberamente”. 1 febbraio 2009 Biomasse. I medici del sì Non tutti i medici sono contrari alla realizzazione di una centrale a biomasse in territorio salentino. Riportiamo di seguito un documento emanato dalla Italgest, titolare del progetto per la costruzione dell’impianto sulla Lecce-Novoli, con i nomi di alcuni medici che si sono detti favorevoli ad un centro di tal tipo. I sottoscritti medici si dichiarano d’accordo con quanto espresso da Massimo Federico (Ordinario di Oncologia Medica dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e direttore del Registro Tumori della Provincia di Modena) e da Vito Foà (Ordinario di Medicina del Lavoro dell’Università degli Studi di Milano già componente della Commissione Tossicologica Nazionale) in occasione dei relativi interventi riguardo le centrali a biomasse, escludendone possibili effetti sulla salute: – Gianni Santacroce, responsabile Day Hospital Oncologico P.O. – Nardò; – Franco Sanapo, direttore sanitario ASL LE; – Luigi De Francesco, direttore medico Distretto Socio-Sanitario di Casarano; – Giuseppe Guida, direttore medico Distretto Socio-Sanitario Gagliano del Capo; – Giancarlo Morciano, direttore Struttura Complessa Servizio Radiologia TAC e Risonanza Magnetica P.O. “Ferrari” – Casarano; – Antonio Fernando Libetta, direttore Struttura Complessa Anestesia e Rianimazione P.O. “Ferrari” – Casarano; – Francesco Mosticchio, dirigente medico Resp.le Centro Rianimazione – P.O. “Ferrari” – Casarano; – Cesare Cavalera, direttore Struttura Complessa Medicina Interna P.O. “Ferrari” – Casarano; – Giacinto Pettinati, già primario emerito del Reparto Cardiologia P.O. “Ferrari” – Casarano – Giorgio Trianni, direttore U.O.C. Neuorologia P.O. “Ferrari” – Casarano; – Vincenzo Toni, dirigente medico I livello P.O. “Ferrari” – Casarano; – Maria Rosaria Mazzeo, dirigente medico P.O. “Ferrari” – Casarano; – Michele Baldassarre, dirigente I livello Neurologia P.O. “Ferrari” – Casarano; – Massimo Marra, dirigente medico P.O. “Ferrari” – Casarano; – Salvatore Schiavano, direttore medicina I livello Nefrologia – P.O. “Ferrari” – Casarano; – Sergio Pasca, direttore medico I livello Neurologia – P.O. “Ferrari” – Casarano; – Nadia Scarlino, dirigente medico I livello Centro Rianimazione – P.O. “Ferrari” – Casarano; – Roberto De Masi, dirigente medico I livello U.O. Nefrologia – P.O. “Ferrari” – Casarano; – Silvana Scarcella, dirigente medico Dip. di Prevenzione P.O “Panico” – Tricase; – Angelo Fasano, pneumologo, medico di famiglia – Melissano; – Maurizio Fazzi, medico ortopedico INAIL – Casarano/Lecce; – Evelina Pedaci, medico anestesista OSPIS – San Cesario; – Paola Lanzilotto, dirigente medico I livello Pediatria “V. Fazzi” – Lecce; – Giuseppe Pepe, medico cardiologo Clinica “Petrucciani” – Lecce; – Michele Accogli, medico cardiologo P.O “Panico” – Tricase; – Giorgio Specchia, medico oculista – Lecce; – Giuseppe Specchia, dirigente medico oculista “V. Fazzi” – Lecce; – Massimiliano Garzya, dirigente medico cardiologo “V. Fazzi” – Lecce; – Enrica Secchi, ex primario Servizio Trasfusionale P.O. “S. Cuore” – Gallipoli; – Antonio Caputo, dirigente medico I livello oculista ASL LE; – Rocco Tenuzzo, direttore Struttura Complessa di Urologia – P.O. “Ferrari” – Casarano; – Vincenzo Ferrari, medico di Medicina Generale – Parabita; – Giorgio Pantaleo, dirigente medico U.O. di Ortopedia – P.O. “Ferrari” – Casarano; – Giuseppe Alessandrini, dermatologo – Taviano. – Francesco Morgante, dirigente medico U.O. Nefrologia e Dialisi – P.O. “Ferrari” – Casarano; – Giuseppe Borruto, responsabile Endoscopia P.O. – Copertino; – Franco Pisanò, cardiologo – Casarano – Paola De Paolis, cardiologo Distretto Socio Sanitario- Tricase – Giampaolo Vincenti, dirigente medico Distretto Socio Sanitario – Nardò

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