Il Consiglio comunale sta per decidere circa l'impianto di una centrale a biomasse sul territorio di Lecce
In attesa della decisione del Consiglio comunale sull’impianto di una centrale a biomasse sul territorio di Lecce, il vicesindaco Adriana Poli Bortone commenta come un “gesto di distensione” il ritiro da parte dei vertici della Italgest di una diffida nei confronti del Comune di Lecce
“Il ritiro della diffida al Comune da parte di De Masi rappresenta certamente un gesto di distensione nei riguardi dell’amministrazione comunale tutta, Giunta e Consiglio”. Così il vicesindaco e assessore alla Cultura, Politiche Comunitarie e Fascia Costiera Adriana Poli Bortone commenta la decisione dei responsabili del gruppo Italgest di ritirare la diffida inoltrata al Comune di Lecce per la realizzazione di una centrale termoelettrica alimentata ad olio di girasole, secondo il progetto Heliantos 1. “Una decisione ragionevole – prosegue – che riconduce il tema nell’alveo del dialogo, lontano dalla conflittualità che non agevola nuovi percorsi di conoscenza. Due notazioni mi permetto di fare: se la Provincia avesse avuto la delega alla programmazione di un piano energetico provinciale, le idee sarebbero molto più chiare e gli interventi programmati a monte; in secondo luogo deve essere fatto un discorso serio sulle condizioni della nostra agricoltura, fortemente penalizzata dagli interventi comunitari sul tabacco, ma anche da interventi dell’attuale Ministro che ha dimostrato più interesse per la tutela del Parmigiano che non per l’olio d’oliva pugliese. Già nei mesi scorsi ho presentato in Senato una interrogazione per chiedere che l’olio lampante (solo quello prodotto sul territorio nazionale) sia riconosciuto come combustibile. Eviteremmo così anche tentativi di sofisticazione alimentare. Non si possono affrontare problemi seri – conclude il vicesindaco Adriana Poli Bortone – sull’onda del “si dice” o della scarsa conoscenza dei dati scientificamente testati. Forse l’azione di De Masi può riportare a tempi più ragionevoli e meno incalzanti perché ciascuno possa decidere con pieno senso di responsabilità e liberamente”
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