Video hard in classe: cinque studenti a rischio processo

I minori girarono il filmato all’Alberghiero di Nardò e poi lo misero in rete

Indagini preliminari chiuse per i cinque minori investigati per atti osceni in luogo pubblico. Sono stati inguaiati da un video sul web con le immagini girate a scuola. Ora hanno venti giorni di tempo per predisporre le difese

Chiusura delle indagini preliminari per i cinque studenti, tutti minorenni, indagati per il reato di atti osceni in luogo pubblico. I fatti risalgono all’aprile dell’anno scorso: uno dei cinque studenti avvicinò un preservativo alla bocca, mimando, allo stesso tempo, atti sessuali con altri tre compagni. Le ragazze si allontanarono, mentre un quinto compagno riprendeva tutto con il telefonino. Il video è poi stato inserito su youtube, diventando in poco tempo uno dei filmati più visti sulla rete. Di loro si parla nell’avviso di conclusione delle indagini a firma del pubblico ministero della Procura per i minorenni, Simona Filoni, notificato nei giorni scorsi dai poliziotti del Commissariato di Nardò che hanno svolto gli accertamenti con il magistrato. Ora gli indagati hanno venti giorni per presentare memorie, produrre documenti, depositare documentazione o presentarsi per rilasciare dichiarazioni ed essere così sottoposto ad interrogatorio. I cinque indagati sono assistiti dagli avvocati Silvio Verri, Tiziana Petrachi, Aldo Manca e Luca Romano. Per il pm Tiziana Filoni, risulta particolarmente grave che il video sia stato girato in classe davanti ad un’insegnante completamente ignara su quanto stava accadendo. La gang, superata l’età minima per essere penalmente punita, rischia ora il processo.

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