Gli accertamenti ospedalieri hanno confermato la violenza subita dalla fidanzata
Ai poliziotti ha confessato di essersi recato a Bergamo per uccidere lo stupratore della sua fidanzata. Sarà interrogato oggi pomeriggio dal gip
Sarà di fronte al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bergamo nelle prime ore di questo pomeriggio. Il 27enne Luigi Gaudadiello, di Squinzano, dovrà chiarire gli aspetti più oscuri della vicenda che lo vede accusato dell’omicidio del marocchino Abdelghani Khadda, eseguito con due colpi di coltello. Alle forze dell’ordine si è consegnato da solo, confessando le proprie responsabilità e spiegando che fino a Bergamo l’aveva mosso la voglia di vendicare la fidanzata rimasta vittima di una violenza sessuale ad opera, appunto, del cittadino di nazionalità marocchina. La giovane è stata nel frattempo dimessa dall’ospedale dove si trovava per gli accertamenti e per verificare l’entità della violenza subita, confermata dagli esami cui è stata sottoposta. Ma ci sono ancora contorni sfuocati nella vicenda. Ad esempio la provenienza dei coltelli tramite i quali Gaudadiello avrebbe eseguito l’omicidio. Aveva detto di esserseli procurati a casa ma i familiari negano di averli mai visti. Potrebbe averglieli forniti il suo compagno di viaggio, pare un extracomunitario, che sembra averlo accompagnato nel tragitto in macchina fino a Bergamo. Di lui, al momento, si sono perse le tracce.