Due giorni ininterrotti di maltempo
I pescatori temono un aggravarsi della situazione; le previsioni del tempo hanno annunciato mare ancora più grosso per le prossime ore; l’Amministrazione di Castro ha chiesto lo stato di calamità. E intanto i danni si estendono anche ai territori vicini
Onda richiama un’altra onda, la spinge verso l’alto a tutta forza contro lo scoglio calcareo, aspettando il momento del risucchio che lascia spazio libero al cammino impietoso, rovinoso, di una nuova massa d’acqua. È questo l’incessante e spettacolare moto che da due giorni domina il panorama dell’intera marina di Castro e delle zone limitrofe (Santa Cesarea, Acquaviva di Marittima, Andrano). Un moto ondoso verde luccicante e bianco candido, veloce, sotto forma di schiuma colora come neve ogni anfratto trovi lungo il suo cammino, attirando – paradossalmente – verso di sé l’attenzione di decine e decine di curiosi visitatori, armati di macchinette fotografiche e cellulari, pronti a riprendere con bramosia qualcosa di mai visto prima. Mare forza 9 – forza 10, velocità del vento che sfiora i 45 nodi, il mare si trasforma e appare un unico cavallone grasso, bulimico, carico di tonnellate d’acqua e di una forza che quando s’infrange sulla scogliera, è capace di rosicchiarla pezzo dopo pezzo, perfino di sradicarne massi interi, come è accaduto alla passerella in roccia e cemento della Grotta Zinzulusa, sbriciolata nel giro di una notte. “E ancora non abbiamo visto niente – ci confessa allarmato un gruppo di pescatori indaffarati nel porto di Castro – perché stanotte e domani (oggi, ndr), secondo le ultime previsioni dei meteorologi, la burrasca dovrebbe raggiungere di nuovo il massimo”. Luigi Carrozzo, sindaco di Castro, verso mezzogiorno scende alla marina per constatare di persona gli altri ulteriori danni lungo tutta la costa. È scosso, agitato: “Non so più cosa dire davanti a una rovina del genere. Siamo veramente stupefatti, nessuno poteva pensare a una forza d’urto così violenta e a delle conseguenze così tragiche per il nostro territorio. Il Consiglio comunale, in seduta straordinaria, ha già deliberato l’altro giorno la richiesta alla Regione dello stato di calamità naturale con tutte le conseguenze che ne deriveranno, anche in vista della ricostruzione dei luoghi colpiti. Abbiamo anche allertato la Protezione civile, speriamo quanto prima in un ritorno alla normalità”. A tenere il fiato sospeso non è solo Castro. Sulla litoranea che porta a Tricase, Acquaviva di Marittima e marina di Andrano sono tormentate anch’esse dalla bufera d’acqua. Nella prima si possono rilevare danni all’ingresso del locale “Ailanto” dove la forza del mare ha sfondato e spazzato via il portone in legno che serrava l’entrata alla struttura, allagando così la stanza. Mentre qualche chilometro più in là, nei pressi di “zona Botte”, Marina di Andrano, si è verificato il distacco quasi completo della pavimentazione in pietra con annessa colata di cemento, collocata appena un anno fa ed evidentemente non ancorata alla terraferma con le giuste precauzioni. La zona è ora interdetta al passaggio dei visitatori, in attesa del da farsi. Eolo continuerà imperterrito o offrirà la giusta tregua?
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