Avviate dalla Provincia le procedure di aggiornamento
Giovanni Pellegrino, presidente della Provincia di Lecce, ha invitato i Comuni a fornire entro il 30 marzo tutti i documenti necessari all’adeguamento del catasto degli impianti termici
Sarà presto aggiornato il catasto egli impianti termici. La Provincia di Lecce ha infatti avviato le procedure dovute ed a questo scopo, con nota a firma del presidente Giovanni Pellegrino, ha invitato i sindaci di tutti i Comuni a fornire, entro il 30 marzo prossimo, le generalità anagrafiche dei nuclei familiari dei residenti nel Comune e dei relativi indirizzi, l’elenco delle domande di condono edilizio relative agli insediamenti abusivi con specificazione dei relativi indirizzi, l’elenco dei permessi a costruire rilasciati nell’ultimo quinquennio, relativi alle civili abitazioni ed agli esercizi commerciali. Le finalità dell’aggiornamento del catasto risponde all’esigenza di garantire un minor onere ed il minore impatto a carico dei cittadini. Quando il catasto sarà completo, infatti, sarà più equa anche la ripartizione dei costi degli accertamenti e delle ispezioni necessarie per garantire l’osservanza delle norme relative al contenimento dei consumi di energia nell’esercizio e nella manutenzione degli stessi impianti. “La Provincia di Lecce, attraverso l’Agenzia dell’Energia – dichiara Gianni Sergi, assessore provinciale alle Politiche dell’Energia – al fine di migliorare il servizio di controllo degli impianti termici, sta valutando eventuali modifiche da apportare al regolamento provinciale per adeguarlo maggiormente alle esigenze degli utenti-consumatori. In questa fase, pertanto, richiediamo una proficua e fattiva collaborazione da parte di tutti i Comuni per acquisire quegli elementi utili all’aggiornamento del catasto degli impianti termici della nostra provincia. In questo modo contiamo di conseguire, oltre ad una maggiore sicurezza degli stessi, anche un maggiore risparmio energetico. I benefici conseguiti saranno sicuramente una migliore qualità dell’aria che respiriamo derivante dalla minore emissione di fumi utile a rispettare, anche nel nostro territorio, il dettato del protocollo di Kyoto. I risparmi rivenienti da questa attività di controllo – conclude Sergi – non saranno limitati alla sola sfera ambientale ma anche al bilancio economico delle singole famiglie e dell’intera comunità ricordandoci sempre che l’energia utilizzata viene prodotta da combustibili fossili che l’Italia importa quasi totalmente dall’estero”.