L'olio d'oliva, segno di pace

Si consolida il legame di cooperazione tra il Salento e la Palestina

Delegazione di Betlemme in Salento nell’ambito del progetto “Olivo: coltura e cultura del Mediterraneo” promosso dalla Coop. Soc. Commercio Equo di Lecce

Si consolida il legame di cooperazione tra il Salento e la Palestina. Sarà infatti in visita nei prossimi giorni una delegazione palestinese del distretto di Bethlehem nell’ambito del progetto “Olivo: coltura e cultura del Mediterraneo” promosso dalla Coop. Soc. Commercio Equo e Solidale in partenariato con la Provincia di Lecce, l’Istituto di Culture Mediterranee e patrocinato dalla Regione Puglia (L.R. 20/2003). Da sabato 27 a martedì 30 la delegazione palestinese, con a capo il sindaco di Betlemme, incontrerà i sindaci dei Comuni salentini aderenti al comitato di cooperazione con la Palestina con i quali verrà siglato un protocollo di intesa tra i partner impegnati nel progetto già sottoscritto in dicembre dai comuni e cooperative palestinesi durante il concerto per la Pace dello scorso Natale. Con il coordinamento dell’Istituto di Culture Mediterranee e della Provincia di Lecce, i Comuni, che hanno aderito al progetto (Novoli, Otranto, Corsano, Leverano, Melissano, San Cesareo, Castrignano, Trepuzzi, Carpignano S., Neviano, Galatina e Gallipoli), si gemelleranno con i comuni del distretto di Bethlehem impegnandosi a contribuire attivamente alle attività di cooperazione promosso dalla Cooperativa “COMMERCIO EQUO E SOLIDALE” e già attivo da diverso tempo in territorio palestinese. Promuovere un modello di economia solidale, sviluppare la cultura del dialogo e della pace nei territori palestinesi, promuovere alcune produzioni agricole ed artigianali legate alla coltura/cultura dell’olivo nel mediterraneo, sviluppare la cultura del dialogo e della pace all’interno dell’area mediterranea, sono alcuni degli obiettivi che il progetto prevede e che i sottoscrittori del protocollo di intesa si impegneranno a sostenere. Successivamente a questo atto una delegazione salentina visiterà il distretto di Betlemme e, in particolare, Beit Jalla, l’area agricola violentata dai continui abbattimenti di alberi di olivo per la costruzione del muro che Israele sta costruendo in territorio palestinese e dove il progetto, tramite anche l’adozione di piantine da parte dei comuni salentini, prevede la ripiantumazione degli alberi sradicati. Nella stessa occasione, si visiteranno le cooperative palestinesi HolyLand (a Beit-Sahour, vicino al Campo dei Pastori, distretto di Betlemme), Aseela (in uno dei campi profughi del distretto di Betlemme) e il FTDC (Fair Trade Development Center) dell’Università di Betlermme tutti partner della Cooperativa Commercio Equo e Solidale di Lecce. Ci sarà anche una visita nel Comune di Kufr Kana (Cana di Galilea) nei pressi di Nazareth, in Israele, dove la delegazione incontrerà la cooperativa israeliana Sindyanna anche lei partner del progetto. L’olivo, quindi, come ponte d’unione tra Puglia, Palestina e Israele per promuovere il dialogo e avvicinare tra loro due popoli in conflitto da anni. “Quello che riteniamo importante”, ha dichiarato Carlo Mileti, presidente della Cooperativa Commercio Equo e Solidale di Lecce, “è valorizzare queste piccole esperienze di cooperazione tra israeliani e palestinesi. Al di là delle dichiarazioni di principio delle varie istituzioni, infatti, le forme di vera collaborazione tra le due parti vanno scemando sempre di più. L'esperienza di queste cooperative di produzione, quindi, ci sta a dire che strade di dialogo e di confronto sono possibili, e che le piccole reti di economia solidale, in questa fase storica, rappresentano un significativo punto di riferimento per sperimentare prassi di convivenza pacifica tra due popoli in guerra che vivono sulla stessa terra. La società civile pugliese tutta, in questo processo, può e deve fare la sua parte”.

Sostieni il Tacco d’Italia!

Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.

Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.

Grazie
Marilù Mastrogiovanni

SOSTIENICI ADESSO CON PAYPAL

------

O TRAMITE L'IBAN

IT43I0526204000CC0021181120

------

Oppure aderisci al nostro crowdfunding

Leave a Comment