L'intervento di Roberto Marti
“Assicurando per ottobre la norma sulla permanenza delle strutture amovibili degli stabilimenti, Antonio Maniglio espone gli operatori al richio di dover sostenere alti costi di smontaggio”. Ne è convinto Roberto Marti, assessore alla Pianificazione del Territorio del Comune di Lecce
“Antonio Maniglio ha assicurato che entro ottobre la norma sulla permanenza delle strutture amovibili degli stabilimenti sarà ripresentata, tenendo conto delle obiezioni di incostituzionalità. Come al solito, un’altra sfida ai tempi da parte della Regione Puglia che non so se riuscirà ad evitare ai gestori degli stabilimenti di sopportare i costi dello smontaggio delle strutture”. Così Roberto Marti, assessore alla Pianificazione del Territorio, Urbanistica, Erp e Ufficio Casa del Comune di Lecce, interviene sulla questione del mantenimento dei lidi precari. “I gestori dei lidi – si chiede l’assessore Marti – riusciranno ad evitare oneri ulteriori? Si continua a giocare sulla loro pelle e su di loro vengono addossati tutti i rischi di inefficienze e di errori, sui quali accende una luce chiara la recente sentenza della Corte costituzionale. Maniglio dovrebbe spiegare esattamente come, dal punto di vista strettamente giuridico, gli stabilimenti potranno conservare le strutture a fine stagione. E soprattutto dovrebbe sapere cosa tutto questo potrebbe comportare a livello burocratico (autorizzazioni, verifiche, sopralluoghi, ecc.) per le amministrazioni comunali. Gli annunci non servono a nessuno. Sul turismo balneare salentino la Regione ha già infierito con la questione del ripascimento e con l’ultima ordinanza di Minervini, intempestiva e irragionevole. L’amministrazione comunale di Lecce – conclude – è assolutamente dalla parte degli operatori del settore, che non meritano di pagare colpe di altri”.
Sostieni il Tacco d’Italia!
Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.
Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.
Grazie
Marilù Mastrogiovanni
------
O TRAMITE L'IBAN
IT43I0526204000CC0021181120
------
Oppure aderisci al nostro crowdfunding