La sentenza è attesa per lunedì
Abusò sessualmente delle due figlie di nove e dieci anni per dieci anni consecutivi. Non solo. Le fornì in pasto a dieci persone obbligandole a prostituirsi per poter pagare i debiti di gioco
Il pubblico ministero Maria Cristina Rizzo lo ha definito uno dei casi peggiori di cui si sia mai occupata. Sono stati chiesti 40 anni di carcere in tutto per la banda degli orchi, un padre, una madre ed un amico, che non avrebbero avuto problemi nel violentare le figlie, due bambine di nove e dieci anni, per dieci anni consecutivi e nel farle prostituire con almeno dieci persone per pagare i debiti di gioco e comprare vino, birra e sigarette. I fatti ebbero inizio nel 1997. Le due bambine, che oggi hanno 20 e 21 anni, sono ancora sottoposte ad un programma di recupero. Il padre rischia 15 anni di carcere per le ipotesi di reato di violenza sessuale, favoreggiamento della prostituzione e maltrattamenti in famiglia; la madre ne rischia dieci per “omissione colposa”, in quanto non avrebbe impedito in alcun modo al marito di maltrattare le figlie; 15 anni rischia anche l’amico, un tempo, pare, amante della donna e poi autorizzato dal padre ad abusare delle bambine. La sentenza è attesa per lunedì prossimo; a latere della vicenda principale ve ne sono altre: le violenze subite da un fratello e da una sorella delle due bimbe e le responsabilità delle dieci persone che non ebbero scrupoli nell’approfittare sessualmente delle piccole.
Sostieni il Tacco d’Italia!
Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.
Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.
Grazie
Marilù Mastrogiovanni
------
O TRAMITE L'IBAN
IT43I0526204000CC0021181120
------
Oppure aderisci al nostro crowdfunding