Con l’Argentina nel cuore

Omaggio al cinema di Fernando “Pino” Solanas

Parte stasera e sino a martedì 15 aprile l’appuntamento con “Con l’Argentina nel cuore. Omaggio al cinema di Fernando Ezequiel Solanas”. Lo spettacolo inaugura in anteprima Territorios – Salento Negroamaro. La rassegna delle culture migranti della Provincia di Lecce in questa ottava edizione, a cura di Gianna Licchetta e ADCartdiffusion.com, interamente dedicata all’America Latina

Il grande regista argentino Pino Solanas viene per la prima volta a Lecce per un programma esclusivo che lo impegna nel doppio ruolo di narratore della propria ricerca e produzione cinematografica e Maestro di cinema. Quella salentina è la prima tappa del tour nazionale che il regista terrà in occasione della presentazione del documentario “Argentina Latente”, il terzo della tetralogia da lui dedicata al suo amato Paese (Premio Speciale della Giuria – Havana Film Festival 2007). L’evento, promosso dal Circolo Arci Blutango all’interno del progetto Incursioni 2008, ideato da Rita Scrimieri, che ne cura la realizzazione con la collaborazione organizzativa di Andrea Morini della Cineteca Bologna e con il patrocinio e il sostegno della Provincia di Lecce nell’ambito di Salento Negroamaro e Cinema del Reale, prevede una rassegna cinematografica di sei film (i tre lungometraggi Tangos, Sur, Il viaggio e i documentari La memoria del saccheggio, La dignità degli ultimi, Argentina latente), una conferenza aperta al pubblico e un seminario condotto dal regista intitolato “Tra fiction e documentario: il processo creativo, dalla scrittura alla regia”. Inoltre il Presidente della Provincia di Lecce Giovanni Pellegrino consegnerà a Solanas la medaglia Federico Fellini assegnata al regista argentino dal CCTC UNESCO. Il programma prenderà il via presso Cinema Santalucia di Lecce con le proiezioni di sei pellicole del regista argentino da stasera a domenica 13 aprile. L’ingresso è di 4 euro per ciascuna proiezione (abbonamento sei proiezioni 20 euro). // Si parte con il documentario La memoria del saccheggio (ore 16.15 e ore 22.15) e Tangos – L’esilio di Gardel (ore 18.15 e ore 20.15). Il documentario La memoria del saccheggio in dieci capitoli in cui il regista punta il dito contro il governo neo liberale di Menem che negli anni Novanta ha condotto l'Argentina al collasso economico e molte persone alla disperazione. In Tangos – L’esilio di Gardel Alla fine degli anni '70, un gruppo di Argentini vive in esilio volontario o forzato a Parigi. Sono degli intellettuali nella maggioranza – scrittori o gente dello spettacolo – che hanno trovato asilo in Francia a seguito del colpo di Stato operato nel loro Paese. Mariana con la figlia Maria (è questa che racconta la storia), Juan Dos, lo scrittore Gerardo, il patetico Miseria, Alicia, Angelo e tanti altri sono personaggi che vivono alla meglio, telefonando concitatamente a casa per avere denaro e notizie e sognando di tornare al più presto in Patria. Intanto pensano di mettere su uno spettacolo, a scuotere l'apatia e l'indifferenza generale, e lo chiamano “tanghedia”, per farne memoria, testimonianza e ragione di vita: testo e musica sono curati da Juan Primo, con gli appunti e le lettere che egli manda da Buenos Aires, dove è rimasto, e da Juan Dos, suo fratello e musicista geniale. La “tanghedia” consiste in una serie di quadri e scene, dove i fatti e le vicende anche di carattere personale saranno raccontati, simbolizzati, cantati e danzati con l'ausilio di decine di tanghi, da quelli classici di Castaneira de Dios e, soprattutto, del celeberrimo Gardel, a quelli più attuali e brucianti dell'epoca d'oggi. Ma Juan Dos ed il regista (francese) Pierre non riescono a trovare il finale dello spettacolo. Si ricorre perfino alle apparizioni del generale San Martin (eroe dell'indipendenza argentina, morto tristemente in esilio a Parigi nel 1850) e di Gardel, cantore popolare di celebrità mondiale (esiliato e morto nel 1935 nella stessa città). Con la citazione dei due personaggi, i quali pacatamente inducono alla fiducia ed all'inevitabile ritorno in Patria, nonchè con le franche parole della giovanissima Maria, troppo lontana dalla dittatura e dai “desaparecidos”, ormai integratasi nel Paese che l'ha accolta e vogliosa di vivere, la “tanghedia” non andrà in scena, ma resterà un canto genuino e dolente, una toccante esperienza aperta alla speranza. // Sabato 12 sullo schermo La dignità degli ultimi (ore 16.15 e ore 22.15) e Sur (18.15 e 20.15). Il documentario La dignità degli ultimi ripercorre le tappe e le conseguenze della rivolta popolare argentina tra il 2001 e il 2004, che ha costretto tre capi di stato a dimettersi. I “nessuno” rappresentano il vero spirito dell'Argentina, l'anima che non si arrende e decide di lottare contro le ingiustizie legalizzate e la mancanza di libertà. Dinanzi all'espropriazione e alle conseguenti aste delle terre su cui lavoravano, appannaggio esclusivo dei latifondisti, ai contadini non è restato che opporsi cantando a squarciagola l'inno nazionale per bloccare le vendite. Non potevano certo essere arrestati perché cantavano l'inno nazionale ma hanno comunque raggiunto il loro scopo. Nel corso degli anni, disoccupati, commercianti, contadini hanno lottato per ottenere ciò che sognavano, uniti in una rivolta inevitabile anche quanto sembrava senza frutti, che è stata tristemente segnata anche da scontri e uccisioni, come quella di Darío Santillan, uno dei leader del movimento, colpito durante una manifestazione da una pallottola della polizia. Dopo cinque anni di prigione, in una notte del 1983, un operaio di Buenos Aires, Floreal, viene liberato dalla prigione: la dittatura militare è finita. Il suo primo pensiero è quello di di riabbracciare la moglie Rosi ed il suo bambino. Arrivato davanti la porta di casa, però, esita con il dubbio che la moglie lo abbia tradito con il suo caro amico Roberto. Preso dai ricordi, e accompagnato dal fantasma del suo amico 'El Negro', Floreal vaga tutta la notte fra le vie del quartiere Sud. All'alba, mentre il fantasma si dissolve, Floreal torna a casa dalla moglie commossa e felice. // Il programma delle proiezioni si chiude domenica 13 con l’anteprima italiana di Argentina latente (16.15 e 20.15) e con Il viaggio (18.15 e 22.15). Argentina latente è un drammatico documentario sull’Argentina degli ultimi trent’anni, un’Argentina costantemente tradita dai propri politici e dagli organismi finanziari internazionali, ma probabilmente anche dimenticata da Dio. Un saggio sulle capacità dell’Argentina di affrontare la sua ricostruzione: testimonianze emotive di tecnici, lavoratori e scienziati che raccontano e ricordano cosa furono capace di fare, e illustrano le contraddizioni di un paese molto ricco e con un gran sviluppo scientifico ma in cui un terzo della popolazione vive nella povertà. Il film ha la forma di un road-movie attraverso l’Argentina, mostra la sua grandezza, i suoi potenziali, la sua ricchezza e le sue contraddizioni. È il terzo film di una tetralogia sull’Argentina che cominciò con Diario del saccheggio (2004) e La dignità degli ultimi (2005) e finirà con “Los hombres que estan solos y esperan” (“Gli uomini che stanno da soli e aspettano). Il Viaggio racconta la storia di Martin, un diciassettenne dalle scelte ancora incerte, che vive nelle Terra del Fuoco, a Ushuaia, la cittadina più meridionale del pianeta, con la madre e il patrigno. Frequenta un liceo dalle strutture fatiscenti, irreggimentato con altri compagni da un sorvegliante dittatore, all'arbitrio quotidiano di un non meno dispotico “direttore del collegio”, annoiandosi a morte durante le gelide lezioni di professori arcigni e scostanti. E' indeciso ed angosciato per l'assenza del padre – da troppo tempo lontano, per cui la madre ha accettato di vivere con una altro uomo – un padre vero, di cui ricorda la passione per la natura, i viaggi, l'arte, e dal quale Martin vorrebbe sentirsi sostenuto e consigliato. Un giorno presa la sua bicicletta e con qualche indumento nello zaino e poco denaro si avventura negli spazi sconosciuti dell'America Latina, sognando di incontrare da qualche parte il padre, in realtà in ricerca di se stesso, delle proprie radici, della propria identità. Il viaggio ha reso maturo l'adolescente ribelle, che è ora in grado di comprendere il padre, con il suo rifiuto dell'immobilismo e della passività e il suo desiderio di novità. Martin si riconosce in lui e, reso più consapevole, si avventura in una personale e responsabile sfida all'ignoto. // Lunedì 14 (dalle 9.30 alle 12.00) e martedì 15 aprile (dalle 10.00 alle 13.00) presso l’Auditorium del Museo Provinciale Sigismondo Castromediano di Lecce Pino Solanas terrà il seminario Tra fiction e documentario: il processo creativo, dalla scrittura alla regia aperto a studenti, operatori del settore cinematografico e appassionati. La quota di partecipazione al Seminario, comprensiva dell’ingresso alle sei proiezioni è di 40 euro per studenti e 60 euro per altri. Nel ruolo di interprete, il prof. Diego Simini, docente di Letteratura Spagnola alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università del Salento, affianca il regista. (per iscrizioni [email protected] – 349.4648260) //Lunedì 14 aprile (ore 20.00 – ingresso gratuito) sempre presso l’Auditorium del Museo Provinciale Sigismondo Castromediano di Lecce si terrà una conferenza aperta con il regista. Infine alle 22.30 nel Foyer del Teatro Politeama Greco di Lecce, in onore di Solanas e del suo Paese è prevista una serata con buffet e musica. Ospiti: Eduardo Almirantearena, Addetto Culturale Ambasciata della Repubblica Argentina; Patricia Rivadeneira, Segretaria Culturale Istituto Italo – Latino Americano (IILA), Giovanni Pellegrino, Presidente della Provincia di Lecce. A suggerire l'atmosfera di una tradizionale Milonga argentina, le selezioni musicali di Felix Picherna, il più noto musicalizador argentino nel mondo. (ingresso 10 euro consumazione compresa). Il cinema del grande regista può essere sicuramente assunto come il più compiuto saggio, visivo sonoro letterario civile politico economico, che ha contribuito a far conoscere nel mondo la storia degli ultimi cinquant’anni dell’Argentina. Saggio o affresco o poema filmico, il cinema di Solanas racconta, esplora, emoziona. Il regista si muove con la macchina da presa tra la sua gente, le case, le strade; raccoglie testimonianze memorie nostalgie sogni progetti della vita quotidiana che la sua strategia registica riesce a tradurre in una sorta di epica contemporanea, dove i “nessuno” diventano persone, diventano soggetti eroici nella loro resistenza etica e civile. Non è solo la grande maestria da cineasta a nutrire la produzione del regista argentino che tende a superare la distinzione tra documentario e finzione, inscrivendosi così nella linea della letteratura latinoamericana. La creazione artistica di Solanas è soprattutto segnata dalla passione civile e politica che da sempre lo ha portato a impegnarsi e a esporsi in prima persona – “Pino” è il nome di battaglia con il quale ancora oggi il popolo di Buenos Aires lo riconosce e con il quale egli stesso si firma – fino a partecipare alle ultime elezioni governative. Territorios – Salento Negroamaro 2008 è promosso dalla Provincia di Lecce, con il sostegno di: IILA Istituto Italo-Latino Americano, Regione Puglia, Ministero dei Beni Culturali e Ministero dello Sviluppo Economico, Ambasciate di Colombia, Cile, Messico, Teatro Pubblico Pugliese, Monte dei Paschi di Siena, Gruppo Italgest; il patrocinio delle Rappresentanze diplomatiche latinoamericane in Italia; a cura di Gianna Licchetta e ADCartdiffusion.com, con la collaborazione di: CCTC UNESCO, CO.PE.A.M., Cantieri Koreja, Big Sur, Blutango, Movimento Turismo del Vino, Manifatture Knos; i Comuni di Otranto, Galatina, Alessano, Leverano, San Cesario, Melendugno, Cannole. Info “Con l’Argentina nel cuore. Omaggio al cinema di Fernando Ezequiel Solanas” 334.9748230 – 349.4648260 – 0832. 612938 – Fax 0836.320523 (Circolo Arci Blutango).

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