Omaggio di Antonica a Zeffirino Rizzelli
Era stato il primo sindaco della città di Galatina eletto direttamente. Fu segretario provinciale della Dc. Con Zeffirino Rizzelli scompare un fine intellettuale, uno storico ed un attento analista politico. Lo ricorda Sandra Antonica, sindaca di Galatina
di Sandra Antonica* Se dovessi usare una parola per ogni seme di saggezza che Zeffirino Rizzelli ha piantato nella nostra terra e nei nostri cuori, questa celebrazione non avrebbe mai fine. Ma nel caso di un uomo così semplice, nella sua grandezza spirituale e culturale, parlare tanto non ha molto senso. Basta anche solo un ricordo ad aprire in ognuno di noi, qui presenti, gli orizzonti di speranza che il nostro concittadino ha puntualmente dipinto nel suo vivere quotidiano da gentiluomo. Sia che si impegnasse nella politica, sia che esprimesse la sua forza d’animo nell’insegnamento, Zeffirino Rizzelli ha alimentato Galatina di una linfa nuova, incoraggiando sempre il dialogo, comunicando anche solo con un filo di voce, sempre, il desiderio di vedere prima o poi un Paese più giusto, spingendo soprattutto i più giovani a condividere con lui questa utopia. “Ma è con le utopie che si cambiano le cose”, ripeteva con decisione il professore. La sua assenza si farà sentire, a partire dalle pagine familiari de “il Galatino”, il giornale locale che ha guidato con audacia e correttezza per quindici anni e di cui ha lasciato la direzione ultimamente solo per motivi di salute. Con lo spirito e con la penna era sempre lì, pronto a parlare con le sue massime, con le sue riflessioni, con i moniti e con i sorrisi che si palesavano chiaramente anche attraverso righe impregnate non solo di cultura ma anche, ed in particolar modo, di grande umanità. Pochi hanno saputo dispensare come lui, con umile ritrosia e fervore intellettuale insieme, tante idee che si sono insinuate nelle vene galatinesi e salentine, trasformandosi in vera educazione ed indicando la strada più completa da seguire. Dire solo “grazie”, come spesso accade in momenti come questo, appare certamente riduttivo ma forse Zeffirino Rizzelli non avrebbe gradito incensamenti di sorta, proprio perché amava la chiarezza e la spontaneità. Allora GRAZIE, caro professore! Voglio solo aggiungere un ricordo che è legato a me. Avevamo chiuso la campagna elettorale del 2001. Avevamo perso. Ed io piansi e lui mi disse, mi sgridò: “A testa alta”. Io non so se sarò degna di lui. Voglio solo dirgli che ci proverò. Ciao, Professore! * sindaca di Galatina