La soddisfazione di Liaci
La conferenza dei servizi che si è tenuta ieri in Provincia ha scongiurato un danno ambientale nel territorio di Gallipoli. Il depuratore che serve i Comuni di Casarano, Matino e Parabita non può scaricare nel canale dei Samari, nel gallipolino, a meno che non rispetti determinati obblighi. Come l’ottenimento del Via ed adeguamenti per diversi milioni di euro
Pericolo scongiurato, almeno per il momento- E’ quanto è emerso dalla conferenza stampa che si è tenuta ieri in Provincia sul tema dello scarico nel canale dei Samari di Gallipoli (con conseguente divieto di balneazione per un chilometro di costa) delle acque provenienti dal depuratore che serve i Comuni di Casarano, Matino e Parabita. La Provincia ha infatti imposto delle prescrizioni assai rigide che, di fatto, rendono problematica l’attivazione del depuratore: l’ottenimento del Via (valutazione di impatto ambientale) e la necessità di provvedere ad opere ed interventi di adeguamento e di rinaturalizzazione del canale dei Samari che, in base ad una prima valutazione, ammonterebbero ad un totale di sei milioni di euro. Ed altre clausole che implicherebbero spese insostenibili per il Comune di Casarano, come per qualunque altro Comune. Emanuele Liaci, assessore all’Ambiente del Comune di Gallipoli, si è detto molto soddisfatto della posizione della provincia, “perché si sposa in pieno – ha spiegato – con le tesi del nostro esecutivo nella parte in cui subordina l’attività del depuratore all’ottenimento del Via”.