Gli interventi promessi sull’ospedale San Pio da Pietralcina
Dario Stefàno, consigliere regionale e presidente della IV Commissione Sviluppo economico della Regione, interviene in merito alle dichiarazioni di Massimo Como, sindaco di Campi Salentina, relative ad un potenziamento dell’ospedale della città. “Troppo facile – dice – parlare quando tutto è deciso”
di Dario Stefàno* Fa piacere apprendere che il sindaco di Campi Salentina insieme a qualche assessore comunale si siano decisi a mostrare interesse verso il futuro dell’ospedale San Pio da Pietrelcina. Certo, sorprende che questo loro farsi inaspettati paladini del potenziamento della struttura ospedaliera avvenga in una fase in cui il processo di valorizzazione e di recupero del ruolo e della funzionalità dell’ospedale è già avviato da tempo. Un percorso che è partito dai nuovi indirizzi dati dall’attuale governo pugliese di centro sinistra, posti a fondamento del nuovo Piano regionale della salute, il quale riconosce al nosocomio le caratteristiche per essere struttura ospedaliera di riferimento distrettuale. Un percorso, dunque, che procede verso una direzione diametralmente opposta al rischio di depotenziamento che Como e alcuni suoi assessori hanno maldestramente denunciato. Un percorso che ha inteso superare la concezione di polo ospedaliero medico per il nosocomio voluta dal piano sanitario partorito dal centrodestra e che intende, invece valorizzare l’ospedale San Pio da Pietrelcina quale risorsa per tutto il distretto e che come tale avrà ben 124 nuovi posti letto distribuiti nei servizi dell’area chirurgica. I nuovi posti letto previsti per Medicina, Medicina oncologica,Lungodegenza, Day hospital cardiologico,Ortopedia,Ginecologia, Urologia, Pediatria, Psichiatria e per il pronto soccorso che sarà attivo 24 ore al giorno, insieme al mantenimento dei servizi diagnostici e dei posti letto di dialisi già avviati, mi pare parlino una lingua totalmente diversa da quella del sindaco di Campi. Alla luce di tutto ciò, l’improvvisa attenzione di Como e di alcuni suoi assessori alle sorti dell’ospedale di Campi mi sembra più una manovra maldestra per mettere il cappello ad un’operazione progettuale che porterà al rilancio dell’ospedale, un tentativo mal riuscito di brillare di luce riflessa. È bene, quindi, che i cittadini del Nord Salento sappiano che l’ospedale di Campi tornerà ad essere punto di riferimento territoriale solo e soltanto per merito di una ritrovata capacità di intendere la politica sanitaria non in termini esclusivamente ragionieristici. *presidente della IV Commissione Sviluppo economico della Regione
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