Cassazione: sì al parcheggio libero

La Corte di Cassazione ha dato ragione ai cittadini. I comuni devono offrire aree adibite a parcheggio libero contigue alle “strisce blu”

Storica sentenza della Cassazione in materia di “strisce blu”: i Comuni devono destinare zone di libero parcheggio prossime a quelle a pagamento. Nulle le multe elevate in divieto

Storica e decisiva sentenza della Corte di Cassazione che pone una soluzione definitiva all’annosa questione in tema di “strisce blu” ed aree a libera sosta che conferma un orientamento comune dei giudici di pace di varie località italiane ed anche quanto sostenuto a più riprese dallo Sportello dei Diritti della Provincia di Lecce Nei centri urbani, ad esclusione delle zone a traffico limitato, delle aree pedonali e da quelle di particolare rilevanza urbanistica, gli amministratori comunali hanno l'obbligo di realizzare, sempre, aree di sosta libera accanto ai posteggi a pagamento con fascia oraria. La Suprema Corte ha infatti rigettato il ricorso del comune di Quartu Sant’Elena avverso una sentenza del Gdp di Cagliari che aveva anato una multa elevata ad un avvocato reo di aver omesso il pagamento di un grattino, in quanto il comune non aveva emanato “provvedimenti amministrativi istitutivi delle zone di parcheggio a pagamento accompagnate anche dall' obbligo di prevedere aree di parcheggio libere”. Ma il codice della strada recita chiaramente che “qualora il comune assuma l'esercizio diretto del parcheggio con custodia o lo dia in concessione ovvero disponga l'installazione dei dispositivi di controllo di durata della sosta (…) su parte della stessa area o su altra parte nelle immediate vicinanze, deve riservare una adeguata area destinata a parcheggio rispettivamente senza custodia o senza dispositivi di controllo di durata della sosta” . Pertanto le delibere comunali che violino questa importante norma, sono da considerarsi illegittime, con il susseguente anamento dei verbali elevati in conseguenza di esse. Peraltro, è possibile verificare che gran parte dei comuni salentini di maggiori dimensioni abbiano violato questa disposizione creando intere aree destinate alla sosta a pagamento con tariffazione a tempo, senza destinare alla libera sosta aree contigue, ledendo pertanto il diritto degli utenti della strada di posteggiare in quest’ultime. La situazione venutasi a creare in questi comuni ha determinato un notevole aumento dei ricorsi avverso le sanzioni amministrative conseguenti alla violazione della sosta regolamentata, prova ne è lo Sportello dei Diritti che riceve quotidianamente decine di reclami in tal senso. Carlo Madaro, assessore al Mediterraneo e responsabile dello Sportello ribadisce l’invito ai comuni che non si attengono alle prescrizioni del Codice della Strada ed alla interpretazione data della Cassazione di modificare immediatamente le delibere illegittime al fine di evitare l’ “esplosione” di un contenzioso che alla luce di questa sentenza aumenterà prevedibilmente in maniera esponenziale.

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