Gli auguri all’Italia di Giorgio Napolitano, capo dello Stato
L’emozione del primo discorso di fine anno agli italiani. E i temi trattati nei 18 minuti in tv: tanti, dalla necessità di cooperazione in Italia e in Europa, alle vicende in Iraq, alla morte di Welby. E poi un occhio sul Mezzogiorno, per cui servono politiche incisive e coraggiose
Ha ricordato il Sud nel suo primo discorso di fine anno, Giorgio Napolitano, presidente della Repubblica. Un discorso durato 18 minuti e che ha tenuto di fronte allo schermo televisivo ben 13 milioni di italiani. Il capo dello Stato ha invitato a vivere la politica più da vicino e ad impegnarsi tutti insieme per il bene comune. Ha chiesto di vedere la politica non come una guerra e usando toni non accesi, ha fatto riferimento alla guerra in Iraq, alla drammatica vicenda della morte di Piergiorgio Welby, ai rapporti dell’Italia con il resto d’Europa e del mondo. Ed ha parlato di Sud, tornando sull’argomento in tre diversi punti del suo discorso. “E’ indispensabile – ha detto – una visione unitaria e solidale: non si può fare a meno del grande potenziale rappresentato dal Mezzogiorno; occorre metterlo a frutto con politiche incisive e coraggiose”. E poi, nuovamente sul tema del lavoro, ha affermato che “non si può tollerare la minaccia e la frequenza degli infortuni cui è esposta la sicurezza, e addirittura la vita di troppi occupati, specie di chi – ha aggiunto -, italiano o immigrato, lavora in nero. Quindi – ha continuato – c’è ancora da creare lavoro per molti giovani e donne, specialmente nel Sud: lavoro alla luce del sole e pienamente riconosciuto nei suoi diritti”. In allegato, il discorso integrale di Napolitano.
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