Per salvaguardare il verde salentino, bisogna conoscerlo. E redigere, infine, un Piano strategico
La Provincia di Lecce ha dato il via agli interventi per la definizione di un Piano antincendi. Il primo passo è lo studio delle condizioni selvicolturali del territorio
Studiare per proteggere. E’ partito lo scorso mercoledì, ad opera della giunta provinciale presieduta da Giovanni Pellegrino, un progetto per individuare le condizioni selvicolturali del Salento. Questa iniziativa si inserisce nell’ambito degli interventi mirati alla protezione della flora, della fauna, dei parchi e delle riserve naturali e rappresenta il primo passo per la definizione di un Piano antincendi capace di individuare la vulnerabilità ed il rischio dei principali popolamenti boschivi, naturali ed artificiali, del territorio. Con un investimento di 20mila euro si redigerà, quindi, un documento che, partendo dall’analisi della cartografia preliminare, dallo studio delle aree percorse da incendio su basi storiche, dalla carta del rischio d’incendio, dalla consistenza del parco attrezzi e personale delle varie strutture pubbliche deputate al servizio antincendio sarà la premessa per la realizzazione del Piano antincendio boschivo. “Il Salento è un territorio povero di superficie boscata – ha spiegato Gianni Scognamillo, l’assessore provinciale alle Risorse ambientali – ed è caratterizzato da un precario equilibrio dell’ecosistema naturale. I boschi presenti sono soggetti ad una elevata pressione antropica a causa della considerevole densità abitativa che caratterizza la nostra provincia. Durante la stagione estiva le aree boschive sono interessate da incendi che sono causa di alterazione dell’ecosistema naturale, con conseguente pericolo di degrado ambientale. Tutte queste motivazioni – ha concluso Scognamillo – hanno reso primario avviare la definizione di un piano in grado di supportare le azioni e gli interventi di salvaguardia che questa amministrazione vuole realizzare”.