Finanziamenti da salvare. Casciaro e Fersino dal commissario

Casarano. Al centro degli incontri, l’insediamento industriale che potrebbe portare 250 posti di lavoro

CASARANO – Recuperare l’insediamento industriale che potrebbe portare a Casarano 250 posti di lavoro. Questo è stato l’oggetto degli incontri che i leader dei movimenti politici Cdc e Liberacittà hanno avuto nei giorni scorsi con il commissario prefettizio, Giovanni D’Onofrio, e le con due sub-commissarie. Claudio Casciaro (Cdc) e Francesca Fersino (Liberacittà) hanno salito le scale di Palazzo dei Domenicani, rispettivamente martedì e mercoledì scorsi, proprio per parlare dell’investimento proposto dalla società “Europrogea” di Bitonto. La vice-sindaco uscente ha inoltre affrontato con il commissario le progettazioni avviate dalla precedente amministrazione in tema di attività produttive. Casciaro ha promosso una riunione con le sub-commissarie, Marilena Sergi e Rosa Maria Simone, e con l’architetto Francesco Longo, dirigente del settore “Sviluppo locale”, che ha illustrato il fascicolo relativo all’investimento della società barese. “Nel fascicolo – spiega Casciaro – c’è solo una lettera dell’azienda, datata 1° marzo 2011, e la risposta degli uffici che informavano dell’inizio dell’iter procedurale. Non c’è un progetto industriale, come mi sarei aspettato, e quindi non c’è alcuna indicazione di posti di lavoro. Si è trattato di una riunione informale – conclude il leader del Cdc – in cui le due sub-commissarie si sono riservate di aggiornare la parte politica subito dopo Pasqua”. Anche l’ex assessore Fersino, l’altro giorno, ha parlato del progetto stavolta con il commissario D’Onofrio. “Mi ha riferito che si rapporterà con il dirigente – racconta l’ex vice sindaco – e solo dopo verificherà se ci sono margini di recupero dell’investimento. Non ha escluso alcuna possibilità”. Su questo caso Casciaro decide di tenere viva la polemica. “Nessuno si deve permettere di definire morti i procedimenti dopo che cade un’amministrazione – specifica l’ex assessore provinciale – attualmente l’amministrazione c’è ed è rappresentata dal commissario che fa le veci di tutti gli organi: sindaco, giunta e consiglio comunale”. Tornando all’incontro Fersino-D’Onofrio, l’ex assessore ha rivelato di aver discusso dei progetti avviati, in particolare delle infrastrutture in zona industriale, della rete commerciale, dell’attivazione del Suap telematico e dell’albergo diffuso nel centro storico. Su quest’ultimo progetto, dove il Comune è coinvolto come soggetto promotore del progetto nei confronti dei cittadini, gli interventi per gli enti locali sono finanziati al 100%, attraverso il Gal “Serre Salentine”, e quindi non ci dovrebbero essere problemi. Il Commissario, infatti, si sarebbe impegnato a mettere gli uffici a disposizione. Qualche remora ci potrebbe essere sui progetti cofinanziati, ossia su quelli dove il Commissario dovrebbe attingere dalle casse comunali, come il progetto di riqualificazione della rete commerciale. “D’Onofrio – racconta il vicesindaco uscente – mi ha detto che ha bisogno di un po’ di tempo per avere chiara la situazione di bilancio del Comune. Tuttavia, mi ha rassicurato sul fatto che i progetti già avviati saranno portati a termine”. 19 aprile 2011 250 posti di lavoro persi? Incontro col commissario CASARANO – Gli esponenti del Cdc, Claudio Casciaro e Adamo Fracasso, incontreranno molto presto, forse già oggi stesso, il commissario prefettizio Giovanni D’Onofrio, per discutere della richiesta di un rilevante insediamento industriale (ipotesi di 250 posti di lavoro) resa pubblica dall’assessore uscente alle Attività produttive, Francesca Fersino, durante il comizio di venerdì scorso. Lo ha annunciato lo stesso movimento politico che ha accusato l’ex vicesindaco di avere “una visione personalistica, distorta e clientelare” dell’azione politica e amministrativa. In merito alla richiesta dell’azienda di un lotto di 4 ha, Casciaro sottolinea che qualsiasi richiesta rivolta all’Amministrazione comunale dovrebbe avere “sempre il carattere generale e non personale”. Alla velata accusa della Fersino di essere responsabili della perdita di 250 posti di lavoro, il Cdc risponde che, se la richiesta dovesse rivelarsi reale, quell’investimento in zona industriale si potrebbe ancora recuperare. “Riteniamo che l’iter procedurale possa e debba continuare – sostiene l’ex consigliere di opposizione – al di là dell’amministrazione comunale pro-tempore”. Casciaro annuncia che il Cdc si attiverà molto presto, andando a guardare le carte e verificare ciò che ha detto l’assessore uscente. “Nell’arco di 24 ore – continua l’esponente del Cdc – incontreremo il responsabile del procedimento per visionare la documentazione e il relativo stato dell’iter procedurale. Contemporaneamente, promuoveremo un incontro con il commissario per offrire tutta la nostra collaborazione affinché questo progetto di insediamento industriale, così come altri, possa ricevere la massima attenzione e la celerità delle risposte amministrative”. Casciaro stigmatizza, infine, la presunta strumentalizzazione dei bisogni della gente. “E’ un film già visto – afferma l’esponente politico – ricordo, durante la campagna elettorale delle ultime Amministrative, le facili promesse occupazionali di alcuni candidati sindaci”. “E’ un fatto grave e deleterio – continua Casciaro – perché, pur sapendo di non mantenere queste promesse, si carpisce la buona fede e, fatto ancora più grave, si fa leva su uno stato di bisogno particolare per carpirne il consenso”. Sull’amministrazione uscente il responsabile del Cdc dichiara che stava a “una distanza siderale dai veri bisogni della gente e dalle tante aspettative della nostra comunità”. Venerdì scorso, la vicesindaco uscente aveva rivelato che un’azienda barese (settore logistica integrata) aveva chiesto 4 ha in lotto unico per un investimento da realizzare subito, con un’ipotesi occupazionale di 250 unità. L’avvio del procedimento, formalizzato il 30 marzo scorso, sarebbe stato anato dalla caduta dell’amministrazione De Masi. Un altro “caso Malerba” 16 anni dopo. Articolo correlato: Fersino: “Gli 11 consiglieri ricattavano il sindaco”

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