Salvatore Greco: governo ridicolo

Durissimo il commento del Deputato pugliese dell'UDC sul comportamento dell'esecutivo sulla finanziaria

Per l'On. Greco (UDC) il Parlamento è ostaggio di un regime dirigista e il Mezzogiorno è la grande vittima di questa manovra finanziaria

«Un comportamento ridicolo, di persone che non hanno a da perdere: neppure più la faccia». Lo ha dichiarato l'on. Salvatore Greco, componente della Commissione Attività produttive della Camera, a margine dei lavori d'aula sulla Finanziaria. «Annunciare un maxiemendamento e porre la fiducia – ha spiegato – significa espropriare il Parlamento per instaurare un regime dirigista che non tiene conto delle reali necessità degli italiani e si preoccupa di arraffare tartassando famiglie e ceti medi. A poche ore dal voto, peraltro, di questo maxiemendamento non se ne conosce neppure il contenuto. Ieri l'Udc ha dimostrato ancora una volta il proprio senso di responsabilità ritirando praticamente tutti i propri emendamenti, tenendone in vita appena 5, a patto che anche governo e maggioranza facessero lo stesso e cedessero alla richiesta democratica affinché si discutesse in aula della manovra e non nelle segrete stanze delle trattative sottobanco». «Il governo ha naturalmente fatto orecchie da mercante – ha proseguito Greco – e ha tirato dritto secondo quello che era il suo piano fin dall'inizio: blindare una manovra ispirata dalla politica dello spremiagrumi». «Nei giorni scorsi siamo riusciti a sventare l'introduzione della tassa di soggiorno – ha proseguito Greco – che sarebbe stata un ulteriore disincentivo al turismo nelle nostre città, soprattutto quelle piccole e quindi più bisognose di incentivo: predicano di voler puntare sul turismo e poi rendono più care le visite alle migliaia di bellezze artistiche e ambientali di cui gode il nostro Paese. Quello che ci hanno di fatto impedito di fare oggi è provare a recuperare fondi per il Mezzogiorno, che aldilà degli annunci fraudolenti di qualche esponente del governo resta la grande vittima di questa manovra». Per il Presidente del Consiglio Romano Prodi la scelta di ricorrere alla fiducia deriva invece dal comportamento ostruzionistico dell'Opposizione.

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