L’iniziativa è realizzata dalla provincia di Lecce, dall’Università di Lecce – facoltà di Giurisprudenza – dipartimento di studi giuridici e dal Comune di Lecce
Una giornata di studi interamente dedicata al “Ruolo della difesa civica tra prassi e innovazione. Elementi di riflessione per la revisione dello statuto”. Appuntamento giovedì 16 a Palazzo Adorno
Il convegno, intende avviare una riflessione sullo stato attuale e il futuro della difesa civica, è rivolto ai presidenti delle province salentine, ai sindaci del territorio, agli assessori e consiglieri comunali e provinciali, ai segretari e direttori generali, ai difensori civici, ai segretari generali dei sindacati, ai presidenti delle associazioni consumatori operanti in provincia di Lecce, ai parlamentari e consiglieri regionali salentini e ai rappresentanti del Tar, della magistratura ordinaria e dei giudici di pace. In particolare, saranno trattati con relazioni brevi e di possibile attuazione alcuni aspetti come l’impossibilità di giungere in tempi brevi ad un’organica legislazione sulla difesa civica che superi lo smilzo art. 11 del Testo Unico in materia di ordinamento degli enti locali e che corrisponda alle attese dei cittadini. Anche se in merito un gruppo di studio di difensori civici ha approntato una interessante “bozza” di proposta di legge. “Da questa situazione scaturisce l’urgenza di approntare compatibili, idonee regole statutarie che attenuino le attuali angustie della difesa civica, sofferenti di quasi irrilevanza e rimarchino l’essenzialità dell’Istituto – spiega Giacinto Urso, difensore civico della provincia di Lecce, si può saggiamente articolare un sistema di attenta vigilanza sugli atti, che esprima un serio concorso o ausilio per rafforzare il buon andamento amministrativo e l’imparzialità dell’azione amministrativa, rendendo – in tal modo continua ancora Urso – più incisiva la tutela del cittadino anche sul piano dei cosiddetti interessi diffusi, al momento e spesso vulnerati, gravemente, con omissioni e trascuratezze. E’ necessario, quindi, disporre di statuti, aggiornati e uniformi almeno per gli enti locali del Salento, che intendano disporre della difesa civica come essenziale istituto, che ha un suo avvenire se dispone di nuove regole più pregnanti, se gode del riconoscimento e della disponibilità degli esecutivi e degli apparati burocratici degli enti, se diviene sistema a fitta “rete” territoriale, se penetra – conclude il difensore civico della provincia di Lecce – nella coscienza della gente e se viene accolto e ampliato dai mass-media senza che la pubblicizzazione degli interventi e delle richieste dei difensori civici siano confuse nelle asprezze dialettiche tra le maggioranze e le opposizioni”.
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