La Gioconda senza misteri

Continua la collaborazione tra l’Università di Lecce e il National research council canadese

Dal sorriso enigmatico della Monna Lisa di Leonardo Da Vinci alle pitture neolitiche della Grotta dei Cervi di Porto Badisco: Angelo Beraldin a Lecce svela i misteri con la tecnologia 3D

Angelo Beraldin, senior research officer del National research council (Nrc) canadese, terrà presso il Coordinamento Siba dell’università di Lecce nei mesi di ottobre e novembre, un seminario in cui illustrerà le scoperte degli scienziati canadesi pubblicate nel volume “Mona Lisa: Inside the Painting”. L’ingegnere Beraldin parlerà della tecnologia sviluppata dal Visual information technology group del Nrc, che ha permesso di svelare alcuni dei segreti del sorriso più enigmatico dell’arte pittorica occidentale, la Gioconda di Leonardo. In collaborazione con il Nrc canadese, con il quale l’università di Lecce ha anche sottoscritto un protocollo d’intesa per cooperare nel settore della ricerca scientifica e tecnologica, il Siba ha sperimentato e sviluppato nuove tecniche e metodologie per l’acquisizione e ricostruzione tridimensionali ed ha avviato e realizzato progetti che hanno avuto notevoli riconoscimenti a livello internazionale. Tra questi quello della Cripta bizantina di S. Cristina in Carpignano Salentino, della chiesa di S. Pietro in Otranto, della statua bronzea dello Zeus di Ugento, delle Metope del Tempio C di Selinunte. I primi risultati del progetto sulla Grotta dei Cervi, saranno presentati dal Siba e dal Nrc canadese in occasione del “7th International Symposium on Virtual Reality, Archaeology and Cultural Heritage – VAST 2006”, che si svolgerà a Cipro dal 28 ottobre al 4 novembre, e di un convegno su “La Grotta dei Cervi di Porto Badisco: Progetti e Ricerche” che si terrà presso il Coordinamento Siba nel prossimo mese di novembre. Relativamente alla Gioconda, il gruppo canadese ha presentato le scoperte della più estesa scansione tridimensionale mai effettuata. Un esame globale del dipinto è stato condotto mediante l’utilizzo di una speciale tecnologia 3D sviluppata dagli scienziati del Nrc che hanno scansionato il capolavoro leonardesco da entrambi i lati per ottenere dati 3D ad alta risoluzione dell’intero dipinto. Le informazioni ottenute hanno gettato nuova luce sulla storia e sullo stato di conservazione dell’opera, così come sui colori originali del dipinto e sulla tecnica di Leonardo da Vinci, compreso il cosiddetto “sfumato” che contribuisce a dare un'aria di mistero al ritratto di Monna Lisa.

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