di Marilù Mastrogiovanni
Morta di fame e di sete. Morta nella sua culletta, immersa nella sua cacca, con affianco un grande biberon vuoto e mezza boccetta di benzodiazepine, un sonnifero. In casa, pannolini sporchi, abbandonati e pieni di vermi. Una boccetta di un ansiolitico.
Diana, una bimba di 16 mesi, è stata lasciata da sola in casa per una settimana dalla sua mamma, che è andata a trovare il compagno a Bergamo.
Non era la prima volta che lasciava la bimba da sola.
Era successo almeno altre due, anche se per meno tempo, qualche giorno, non una settimana.
E non. . .
Non sono assolutamente d’accordo. Si sbaglia a non responsabilizzare la madre dell’accaduto. Troppo comodo colpevolizzare lo stato. Troppo comodo.
Personalmente non riesco ad essere d’accordo con quello che e’ stato scritto. Quello che e’ successo sicuramente e’ un enorme fallimento sociale ma unire questo al ruolo di donna, di madre, di depressione post partum, mi spiace…per me e’ troppo. Penso personalmente che questo vada al di la’ di tutto!!! E volevo precisare che il pediatra non ti viene assegnato ma lo devi cercare tu tra quelli disponibili in zona, per le vaccinazioni ricevi un avviso( puoi presentarti o meno)…ripeto, e’ sicuramente un fallimento sociale enorme, che riguarda ognuno di noi ma il ruolo di donna e madre con questa tragedia non c’entra!